I ‘ribelli’ Psd (scesi da 5 a 4) riprendono una posizione autonoma sulla vicenda Asset Banca

I ‘ribelli’ Psd (scesi da 5 a 4) riprendono una posizione autonoma sulla vicenda Asset Banca

I ‘ribelli’ del Partito dei Socialisti e dei Democratici Fabio Berardi, Denise Bronzetti, Nadia Ottaviani e Roberto Raschi (manca questa volta Alberto Cecchetti) con una seconda lettera inviata agli organi di informazione esprimono la loro preoccupazione
per il caso Asset Banca e per la relativa votazione in Consiglio di due ordini del giorno su cui il governo pur sorretto da Psd, Alleanza Popolare, Sinistra Unita e Democratici di Centro non è andato oltre a 28 voti a favore pur disponendo di 34 consiglieri.
In particolare i quattro consiglieri, rivolgendosi all’opposizione, chiedono di ritirare l’ordine del giorno previsto al comma 2 della seduta segreta di domani. Cioè quello su cui si era verificato un pareggio di voti: 28 contro 28.
I quattro consiglieri del Psd scrivono:
Alla luce del dibattito e degli esiti delle votazioni avvenute nell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale, che di fatto hanno determinato un problema politico che non può essere ignorato riteniamo importante ed opportuno sottoporre all’attenzione di tutte le forze politiche alcune considerazioni.
La Repubblica vive un momento di grande difficoltà che è doveroso superare per dare nuove e diverse prospettive. Ad oggi, la politica non è stata in grado di dare tutte le risposte ai problemi contingenti.
Siamo certi che, la politica debba essere, in primis, lo strumento essenziale per potere raggiungere questo obiettivo e per dare nuovo slancio e prospettive di crescita al Paese. D’altra parte, la situazione di stallo in cui versa San Marino necessita di interventi strutturali ed innovativi e per questo a tutti è richiesto un grande sforzo progettuale ed intellettuale, scevro da interessi di parte e da logiche personalistiche. Riteniamo, quindi, necessario che il Consiglio Grande e Generale, si possa confrontare con franchezza in un approfondito dibattito politico da prevedersi in tempi brevi, al fine di valutare tutte quelle iniziative politiche che possano essere utili al Paese.
Ci rendiamo conto, altresì, che è comunque necessario un grande senso di responsabilità, quindi noi consiglieri, chiediamo all’opposizione di ritirare l’ordine del giorno previsto al comma 2 della seduta segreta di martedì 29 gennaio p.v., nella consapevolezza che questo solo non basterebbe a risolvere i problemi.
Per questi motivi, noi, che sentiamo una grande responsabilità nei confronti sia della forza politica in cui militiamo che del Paese, abbiamo sentito la necessità di fare questa proposta che è finalizzata unicamente agli interessi dello Stato
‘.

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la prima comunicazione pubblica sull’argomento firmata da Alberto Cecchetti, Fabio Berardi, Denise Bronzetti, Nadia Ottaviani e Roberto Raschi.

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