IGC. ‘Non creiamo problemi peggiori di quelli che abbiamo’. Roberto Giorgetti, AP

IGC. ‘Non creiamo problemi peggiori di quelli che abbiamo’. Roberto Giorgetti, AP

Dal comunicato emesso dalla Segreteria alle Finanze sembra trasparire un certo nervosismo rispetto ad alcune mie affermazioni che non aiuta a chiarire la confusione creata attorno al progetto di introdurre una versione sammarinese dell’IVA, battezzata IGC. Con calma posso ribadire alcune semplici considerazioni sulle quali, tuttora, non mi sembra vi sia la necessaria chiarezza. 

La Segreteria alle Finanze afferma di non avere mai detto che l’Unione Europea ci abbia imposto di adottare il sistema IVA. Posso concordare, tanto è vero che nelle mie considerazioni non ho mai attribuito questa colossale bugia alla Segreteria Finanze. Bastava che a Palazzo Begni leggessero ciò che ho scritto. Piuttosto va osservato che altri suoi autorevoli interlocutori hanno diffuso ampiamente questa balla nel Paese. Ad esempio, ma non solo, nel numero del periodico FIXING dell’ANIS del Settembre 2015. Fortunatamente qualcuno ha smesso di raccontare che l’eventuale introduzione dell’IGC risolverebbe miracolosamente i problemi della documentazione doganale T2 per l’importazione di merci.

Ancora si vuole dare ad intendere che con l’introduzione del sistema IVA diminuirebbe la burocrazia. Strana idea. La monofase è un’imposta indiretta che si applica solo alle merci, per una sola volta, nel momento della loro importazione in territorio. L’IVA si applica alle merci in ogni singolo passaggio di vendita e non solo al momento dell’importazione. Inoltre, l’IVA si applica anche a tutti i servizi e non solo alle merci. A parte che gli strumenti telematici esistono anche per la Monofase, non si riesce proprio a capire come la burocrazia potrebbe diminuire.

Si dice ancora che la pressione fiscale complessiva non aumenterà con l’introduzione del sistema IVA. Nel comunicato della Segreteria Finanze vi è un lungo fiorire di ipotesi sulle aliquote che saranno applicate ma che non vengono indicate nel progetto di legge perché saranno stabilite in seguito. Non sono mai state illustrate simulazioni dell’applicazione delle varie ipotesi di aliquote e i conteggi a cui si fa riferimento rimangono misteriosamente segreti. Si dice che, inizialmente, le aliquote saranno basse. Intanto la Commissione Europea, competente in materia, ha detto in un suo documento due cose molto chiare sul progetto IVA sammarinese. In primo luogo che si riserva di vedere quali aliquote saranno applicate al fine di escludere potenziali distorsioni, cioè imposte troppo basse rispetto ai minimi previsti. In secondo luogo, come del resto affermato nel progetto IGC, San Marino deve riconoscere e recepire leggi, regolamenti e sentenze dell’Unione Europea in materia di IVA. A queste condizioni il sistema IVA alla sammarinese sarebbe ritenuto “euro compatibile”. Mi stupirebbe il contrario ma non è per nulla rassicurante.

Il Fondo Monetario, invece, dice molto chiaramente che l’introduzione dell’IGC serve a fare aumentare le entrate fiscali fino all’1 % del PIL, e quindi di circa 13 milioni di euro. Mettiamola cosi: da dove vengono le entrate aggiuntive se la pressione fiscale non aumenta? Siamo alla moltiplicazione dei pani e dei pesci?

Si ribadisce poi che con l’IVA non è detto che aumenterà l’evasione fiscale. Prima va introdotta e vediamo come va, e poi magari risolviamo i problemi. Il controllo del sistema Monofase è relativamente facile, in passato solo evidenti complicità politiche hanno impedito la sua riscossione. Il controllo del sistema IVA è molto più complesso. L’IVA è l’imposta più evasa a livello europeo, e non solo. In Italia nemmeno un esercito di diverse decine di migliaia di finanzieri riesce a impedire tale evasione. Credo sia legittimo pensare che anche a San Marino avremo un bel po’ di problemi con l’IVA.

Si dice perfino che non è vero che le imposte indirette deprimono i consumi, perché sono applicate ovunque nel mondo. Beh, sono portato a pensare che più alte sono le imposte, meno soldi vi sono da spendere e quindi meno consumi si fanno. In Italia, come altrove, stanno facendo una battaglia durissima per non implementare nemmeno di un punto le aliquote IVA con il rischio di deprimere i consumi e quindi di compromettere la ripresa economica. Evidentemente a San Marino abbiamo una rivoluzionaria scuola di pensiero economico, più avanti di tutti gli altri.

Al di là di tutto rimane una considerazione che è la più importante. Il sistema fiscale leggero è l’unico caposaldo che ci rimane, dopo avere giustamente eliminato quelli truffaldini. Se non saremo in grado di preservarlo, difficilmente potremo continuare a essere un microstato che esercita una sovranità reale, in un più ampio contesto europeo. Se vi sono problemi, nel settore industriale, cerchiamo le soluzioni ma non creiamo problemi ancora più grandi. 

San Marino, 6 aprile 2016 

Roberto Giorgetti

Alleanza Popolare

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