Il dr. Antonio Valentini, ex Presidente Banca Centrale, nella ‘ordinanza Stolfi’

Il dr. Antonio Valentini, ex Presidente Banca Centrale, nella ‘ordinanza Stolfi’

Dall’ORDINANZA del Tribunale della Repubblica di San Marino relativa all’arresto di Fiorenzo Stolfi.

La vigilanza amica e il controllo del  sistema finanziario
I settori in cui il sodalizio è riuscito a condizionare l’azione dei
pubblici poteri, tuttavia, non si esaurivano nella sola rappresentanza
diplomatica.

Va, anzi, evidenziato il connubio esistente tra gli  associati e i
rappresentanti delle istituzioni che aveva come fulcro 1’attività
bancaria e la vigilanza su tale attività. Nonostante posizioni
antitetiche, o comunque necessariamente separate, vi è stata un’anomala
vicinanza tra soggetti vigilati e l’autorità di vigilanza.

L’intersecazione dei ruoli emerge altresì dall’ubiquitaria
presenza di Antonio Valentini Presidente di Banca Centrale (dal 2001 al
2008), ben vicino alla galassia di Fin Project, tanto da essere stato
presidente del collegio sindacale di Banca Commerciale Sammarinese,
presidente del consiglio di amministrazione di Fin Project, presidente
del consiglio di amministrazione di Bruper srl (la holding della
famiglia Bruscoli con sede a Montecchio di Santangelo in Lizzola),
nonché socio all’ 1% della Cobit s.r.l (società riconducibile a Fin
Project, condomina  di “Mazzini” e dedita all’estrazione di petrolio).
A
ulteriore dimostrazione del “potere” acquisito dagli esponenti di Banca
Commerciale Sammarinese, va considerato che fu proprio tale istituto ad
“esprimere” la candidatura del Direttore di Banca Centrale. L’impegno
profuso per la nomina si sostanziò nel commissionare al Prof. Luca Papi
uno studio sullo “sviluppo della piazza finanziaria sammarinese” (Pier
Marino Mularoni). Proprio questo “lavoro” fece ottenere al candidato il
beneplacito del Segretario di Stato alla finanze per ricoprire la carica
di direttore. L’oggetto di quello studio- come si può percepire a
distanza di alcuni anni- aveva un’evidente capacità dissimulatoria del
reale intento di favorire gli interessi perseguiti dai componenti del
gruppo criminale, contrabbandando per sviluppo una semplice
proliferazione dei soggetti vigilati, le cui “autorizzazioni” servivano
semplicemente a moltiplicare le occasioni di illecito arricchimento.
La
fragilità dei sistemi di controllo e il mancato recepimento della
normativa internazionale in materia di contrasto del riciclaggio rese il
contesto sammarinese particolarmente adatto alle penetrazione
criminale.
Il vero propulsore della
tanto agognata piazza finanziaria fu, per anni, proprio ‘
l’inadeguatezza dei presidi a tutela della legalità
.

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