Il Festival del Mondo Antico protagonista del dossier della rivista Ibc

Il Festival del Mondo Antico protagonista del dossier della rivista Ibc

L’ultimo numero (aprile/settembre 2008) di Ibc, la rivista dedicata all’informazione, ai commenti, alle inchieste sui beni culturali, dedica il Dossier “dentro l’evento” al Festival del Mondo Antico realizzato nel mese di giugno a Rimini.

Il dossier, che si trova all’interno del periodico realizzato dall’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, si divide in diverse parti e, corredato da un ricco apparato fotografico dedicato all’evento e alle bellezze della città, mira a fare il punto sull’iniziativa riminese.

La prima parte, quasi una introduzione, prende forma dalle relazioni di Peppino Ortoleva (docente di Teoria e storia dei media all’Università di Torino), Nicoletta Verna (laureata in Scienze della comunicazione all’Università di Siena) e Luca Zanette (laureando in Scienze della comunicazione all’Università di Torino) che analizzano l’origine, il significato e l’impatto mediatico dell’evento.

Segue un capitolo intitolato “La profondità delle origini”, curato da Luca Dal Pozzolo (vicepresidente della Fondazione Fitzcarraldo di Torino), dove si punta l’attenzione sul rapporto tra cultura e turismo, sull’interesse moderno verso le origini e sulla ricerca.

Roberto Franchini (presidente del comitato organizzativo del Festival Filosofia di Modena Carpi e Sassuolo), invece, con “Ritorno all’agorà” guarda il Festival di Rimini come un evento “politico”: “Dal punto di vista culturale, uno degli elementi fondamentali di questo genere di manifestazioni – scrive Franchini – è la capacità di intersecare linguaggi e discipline diversi. Di mescolarli in un difficile cocktail di festa condivisa”.

La relazione di Angelo Varni (docente di Storia moderna all’Università di Bologna), “Festival non format”, grazie al supporto di bellissime immagini di “Antico/Presente. Festival del Mondo Antico” svoltosi nel 2005 e 2006, affronta il tema più spinoso: quello dei costi di questi eventi e dei soggetti chiamati a finanziarli. “I festival costano tante decine di centinaia di migliaia di euro, mediamente dal mezzo milione al milione e mezzo. –scrive- Quello che Di Bella realizza a Rimini costa pochissimo, è un suo merito, ma credo che si debba porre l’interrogativo ‘chi mette i soldi cosa si aspetta?’ “.

Il dossier si chiude con “Il piacere di ascoltare” di Ivano Donigi (direttore del Centro studi “La permanenza del Classico”), che mette a confronto il Festival dell’Antico di Bologna con quello di Rimini e “Niente di straordinario”, curato da Marcello Di Bella (dirigente del Settore cultura del Comune di Rimini), ideatore e realizzatore dell’evento, dove si torna indietro per raccontare come è nato questo festival.

“Scegliere Rimini per dedicarsi al mondo antico mi sembrava un ossimoro così significativo che valeva la pena sperimentarlo”.

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