Il governo alterna a slanci di apertura le solite preclusioni … Sinistra Unita

Il governo alterna a slanci di apertura le solite preclusioni … Sinistra Unita

Il governo alterna a slanci di apertura le solite preclusioni, retaggio di un sistema di potere duro a morire e che mira a difendere privilegi consolidati e interessi di parte.
Infatti, passato l’entusiasmo per l’approvazione dell’articolo 19 bis proposto da sinistra unita e civico10 – che sancisce l’obbligo di rendere noti i nomi dei partecipanti nelle proprietà di banche e finanziarie sammarinesi – è arrivato dalla Segreteria per le finanze un dietrofront argomentato con futili motivi.
Cosi, se da una parte va dato atto ad alcuni soggetti politici di maggioranza di essersi uniti recentemente alle richieste di trasparenza e di piena luce sulle distorsioni del sistema sammarinese degli ultimi anni, dall’altra va rilevato che sono ancora molti i personaggi coinvolti che operano per far rimanere il Paese nel pantano dell’ambiguità politico-amministrativa.
Questa difficoltà a procedere verso il rinnovamento delle istituzioni nella chiarezza degli atti amministrativi e giudiziari, coincide con un rinnovamento insufficiente della classe politica e dirigenziale, ancora troppo coinvolta nella recente gestione della cosa pubblica.  
Basti citare ad esempio le rivelazioni giornalistiche sul caso “Chalet” partite da indagini della magistratura italiana, le quali mostrano chiaramente le storture del sistema e il coinvolgimento di chi dovrebbe essere preposto al controllo, che se da un lato impediva ai cittadini l’accesso ai propri conti correnti, dall’altro permetteva prelievi milionari.
A questo proposito è bene ricordare che a due anni di distanza dall’esposto presentato da Sinistra Unita alla magistratura sammarinese sulla presunta “parcella di 15 milioni di euro pagata dalla Cassa di Risparmio a una fiduciaria lussemburghese” non c’è stata alcuna risposta e non è dato sapere se il procedimento sia stato archiviato (e nel quel caso il perché) o se al contrario vi sia un’indagine in corso.
Non è solo una questione di giustizia negata. Tutti dobbiamo comprendere che questo intreccio politico-affaristico che coinvolge anche strutture amministrative e di controllo, è costato e costerà ad ognuno di noi moltissimo in termini economici e sociali. Per stabilizzare il sistema bancario sono state impiegate risorse pubbliche ingenti, centinaia di milioni che invece di essere destinati alle infrastrutture, allo sviluppo e al lavoro, sono state dirottate verso per chiudere le voragini di gestioni disastrose.
Nessuno quindi si stupisca se questa classe politica e dirigenziale non ha nessuno slancio nel tentare almeno di recuperare parte dei 150 milioni di euro di tributi non riscossi o se le misure che verranno adottate fare fronte alla crisi di liquidità dello Stato non colpiranno speculatori e affaristi.
Se non si farà luce sul nostro recente passato e non ci si libererà da questa residua componente politico-affaristica che ancora avvolge la Repubblica, le riforme strutturali di cui il paese ha urgente bisogno vedranno mai la luce, così come rimarranno inascoltate le istanze di giustizia ed equità che da più parti si alzano.
Sinistra Unita

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