Il Governo ha illustrato alle parti sociali, nell’incontro di giovedì 8 aprile, il pacchetto di provvedimenti che la delegazione sammarinese presenterà il 9 aprile al tavolo tecnico con l’Italia. Com’è noto si tratta di alcuni provvedimenti che verranno adottati entro il 30 giugno prossimo: da un lato l’abolizione dell’anonimato societario e la conseguente riconversione delle attuali società anonime in altre forme societarie; dall’altro il pacchetto fiscale, che in sintesi – oltre ad introdurre elementi di equità fiscale, come il quoziente familiare, e misure per attrarre nuovi investimenti – prevede tempi più celeri per le rogatorie nelle indagini della magistratura italiana.
Duplice è l’obiettivo di queste misure: evitare che San Marino entri nella Black list italiana (che sarà operativa dal 1° luglio 2010); creare i presupposti per arrivare alla definizione e alla firma degli accordi con l’Italia contro le doppie imposizioni. Su questo complesso pacchetto di provvedimenti, la CSdL ha espresso alcune considerazioni.
1) In primo luogo la Confederazione del Lavoro ha manifestato rammarico per il fatto che questa serie di misure si poteva adottare prima, con più calma e senza imposizioni dettate dall’esterno, nell’ambito di un progetto complessivo di riforma necessaria della nostra economia. La CSdL ha quindi chiesto al Governo che il previsto scambio di note con l’Italia, da parte dello Stato italiano sia firmato dal Ministro competente, e che contenga la certezza che a fronte di questi profondi cambiamenti del sistema giuridico ed economico sammarinese, siano raggiunti per San Marino gli obiettivi prefissati. In sostanza, va evitato il rischio che San Marino, fatti questi provvedimenti, finisca ugualmente nella black list italiana…
2) Queste riforme, fatte in maniera così repentina, rischiano di indebolire il sistema economico sammarinese, già in gravi difficoltà, con la perdita di pezzi di economia reale e di decine di posti di lavoro, oltre al forte ricorso alla cassa integrazione. Per la CSdL occorre evitare che questo rischio di ridimensionamento dell’economia, una volta esauriti gli effetti degli ammortizzatori sociali, generi conflitto sociale. Per questo, il Governo deve approntare un tavolo di confronto per fare fronte a questo scenario e rilanciare fin da ora lo sviluppo economico e occupazionale.
3) Circa la riforma fiscale, si tratta di un tema di fondamentale importanza, che il sindacato sollecita da almeno un decennio per realizzare l’equità fiscale e rafforzare lo stato sociale. La CSdL ha chiesto che su questo provvedimento si sviluppi il necessario confronto di merito, prima dell’avvio dell’iter consiliare, proprio vista la sua importanza così rilevante.