‘Il paese nelle mani di un italiano di nome Gumina’ M.C. (Movimento Civico)

‘Il paese nelle mani di un italiano di nome Gumina’ M.C. (Movimento Civico)

Minacce “velate”, operato inefficace e scandali per chi tiene sotto scacco il Paese
IL PAESE NELLE MANI DI UN ITALIANO DI NOME GUMINA
Ho già parlato di rischio di perdere la sovranità del Paese e quando dico questo mi riferisco all’operato di una ben nota “cricca” italiana ai vertici della nostra Banca Centrale. Tanto per farvi capire chi abbiamo messo in una delle posizioni più importanti per il futuro economico di San Marino, parlerò del Capo della Vigilanza di Banca Centrale: l’italiano Antonio Gumina.
Sull’operato di Gumina pesano:
– lo “scandalo del bonifico”: mentre sulla commissariata Banca Commerciale gravava il regime
di blocco dei pagamenti (che ha creato grosse difficoltà a migliaia di risparmiatori e imprese),
qualcuno ha goduto di una via preferenziale. Con una nota firmata da Gemma e Carli e con
l’autorizzazione di Gumina, un bonifico di circa 1,2 milioni di euro è stato eseguito a favore di
Finanziaria Infrastrutture SA proprio quando non si poteva. Forse perché dietro a Finanziaria
Infrastrutture SA ci sono politici importanti come Claudia Minutillo, ex segretaria di Giancarlo
Galan, ex governatore del Veneto? E cosa dobbiamo pensare delle dimissioni di 2 Commissari di
Banca Commerciale (Sergio Gemma e Otello Carli) avvenuti, guarda caso, dopo questo scandalo?
– esposto in tribunale della finanziaria Fidens nei confronti di Gumina e Banca Centrale. In breve, presentatasi per l’acquisizione di Istituto di Credito Sammarinese, Fidens è stata sottoposta ad un’ispezione al limite del ridicolo per durata e modi di Gumina. Leggendo l’esposto appare evidente il suo comportamento arrogante, al limite dell’abuso di potere, con un chiaro intento di bloccare o impedire l’acquisizione per motivi solo a lui conosciuti. Con questi strani comportamenti, Gumina farebbe desistere qualsiasi serio investitore tentato a portare capitali in Repubblica o risanare il sistema bancario. Anzi lo ha già fatto.
– interpellanza presso il governo italiano da parte del Senatore di Italia dei Valori Elio Lannutti,
nella quale ripercorre una serie di vicende italiane che trovano legami con San Marino. Per farla breve (ma Lannutti cita i collegamenti con una precisione spaventosa) il Senatore chiede se ci siano “poteri occulti” che tramano attraverso il Titano “per facilitare il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite dentro gli istituti bancari con il favore della Banca Centrale e il coinvolgimento diretto dei suoi massimi rappresentanti”. Il Senatore dichiara che “risulta evidente un intreccio di oscuri interessi assai rilevanti che mal si conciliano con le funzioni e le prerogative di una Banca Centrale”. A dire il vero non viene citato il nome di Gumina, ma nientemeno quelli dei vertici di Banca Centrale San Marino come Clarizia e Giannini e dell’ex consulente Gemma.
E abbiamo toccato il fondo.
Beh, se fossimo stati un paese serio (che proclama di voler promuovere la “trasparenza”), come minimo si sarebbero sollevate tutte le forze politiche e ne avrebbero chiesto le dimissioni. Invece cosa è successo? In Commissione Finanze (14 marzo scorso) il famoso gruppetto difende l’indifendibile ed il nostro caro Gumina tenta il tutto e per tutto con una “velata” minaccia nei confronti della nostra classe politica: “Ricordate: ogni attacco che fate alla Banca Centrale è portato sul tavolo della Banca d’Italia. Ogni giorno leggono i giornali. E una delle condizioni che vi porrà è il rispetto e la difesa della Vigilanza, perché in Italia mi conoscono, ma benissimo mi conoscono e sanno molto perfettamente che con me si riga dritto”.
Signor Gumina, che Lei rigasse dritto non ci sono dubbi, dipende in che direzione. E se il suo intento era quello di intimidire la Commissione, beh, ci è riuscito. Ha votato affinchè Lei rimanga, ma sono molti i cittadini che vogliono che Lei se ne vada.
M.C.

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