Il problema degli asili nido privati sammarinesi. I giovani democratici cristiani

Il problema degli asili nido privati sammarinesi. I giovani democratici cristiani

IL “PROBLEMA” DEGLI ASILI NIDO PRIVATI SAMMARINESI

Per uno Stato investire in infrastrutture e servizi è senza ombra di dubbio un elemento di assoluta importanza e rilevanza, a maggior ragione in un momento di crisi come questo, dove investire in infrastrutture potrebbe rappresentare un volano di rilancio dell’intero sistema paese. (E’ chiaro che con infrastrutture non si intendono palazzine di appartamenti che gonfino le tasche di qualcuno, la cosa dovrebbe essere scontata ma siamo pur sempre a San Marino dove da noi nulla si può dare per scontato) A San Marino il servizio degli asili nido ha una grossa rilevanza, una richiesta che arriva ad un  93 %, percentuale vicina a quella del nord Europa dove è considerato un servizio da garantire a tutti, data l’opportunità formativa che offre ad ogni bambino, che mira a favorire il suo sviluppo globale orientandone e valorizzandone l’unicità.

Attualmente in Repubblica si garantisce, un 30% di richieste, ma l’obiettivo è di un continuo potenziamento, si pensi all’imminente apertura del centro di Falciano.
 

Partendo da un discorso più ampio inerente ai differenti e crescenti debiti pubblici dei vari paesi europei, si capisce bene che lo Stato per motivi economici, non può più farsi carico direttamente di determinati servizi, a maggior ragione quando questi rappresentano una spesa ingente non supportata da un’efficiente gestione. Ciò che serve dunque e’ un’applicazione concreta e non solo teorica del principio di sussidiarietà, proprio come si sta facendo con il progetto di Falciano.

Non dobbiamo dimenticare alcuni dati rilevanti: nella Repubblica di  San Marino al mese un bambino che frequenta l’asilo nido pubblico allo Stato costa circa 2000 euro, con la strada della sussidiarietà e quindi della privatizzazione, la spesa per lo Stato si riduce alla rilevante cifra di circa 600 euro al mese, senza dimenticare che, a differenza di quando si può apprendere dalle innumerevoli “chiacchiere” assolutamente inesatte, la spesa per le famiglie rimane invariata!

Alla luce di questo importante dato, crediamo che non solo sia opportuno ma necessario e fondamentale sviluppare in modo ancor più deciso e concreto, almeno in questo settore, un attento e ragionato rapporto pubblico privato, che ovviamente dovrà tener conto degli standard qualitativi generalmente previsti. La strada della privatizzazione e’ dunque condivisibile ma un ruolo importante deve essere riservato ai controlli e ai sopralluoghi assolutamente fondamentali per  chi svolge funzioni di pubblica utilità’ ed interesse comune.

Per questo le famiglie non dovranno più avere timore ad avvicinarsi al servizio privato perché pubblico e privato lavorano in sinergia, non nell’ottica di un arricchimento di pochi ma nell’ottica di garantire alle famiglie una scelta di formazione per i propri figli massima espressione di libertà e democrazia.

Giovani Democratici Cristiani

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