Il Resto del Carlino – San Marino
Il professore Tagliaferro. «Risposta urgente allo scambio di informazioni»
Gian Maria Fuiano
«Basta con gli equivoci, servono trattati chiari». Lo sottolinea Vincenzo Tagliaferro, direttore generale della Banca di San Marino e docente all’Università di Parma di Ingegneria gestionale e analisi dei sistemi finanziari.
Professore, se lei fosse il segretario alle Finanze cosa farebbe immediatamente?
« Darei subito una risposta affermativa allo scambio di informazioni, pretenderei una data certa per avviarne l’automatismo e chiederei come contropartita che le nostre banche siano equiparate a quelle italiane.»
Se fosse invece il segretario Industria?
« Chiederei che si tenesse sempre presente la nostra sovranità per quanto riguarda l’imposizione fiscale, punterei sulla tutela delle aziende sane con salvaguardia dei posti di lavoro e rapporti chiari con l’Italia. E farei valere la massima rigidità nei confronti delle società che non portano ricchezza».
In campo finanziario come sta San Marino?
« Delta ha sottratto 3,5 miliardi, lo scudo addirittura 5. Praticamente gran parte della ricchezza è stata esportata. Si dovrà cercare di rimpiazzarla con l’istituzione di un mercato in cui governino regole certe, trattati stabili e inequivocabili».
Sembrerebbe il rovesciamento dell’economia sammarinese su imposizione esterna, di Tremonti.
Corregge il professore Tagliaferro: «le incertezze con l’Italia sono la cosa peggiore create dalla mancanza di un accordo con l’Italia. Difficile sottrarsi allo scambio di informazioni, ma, ribadisco, lo scambio deve essere basato su normative precise. Importante è salvaguardare gli imprenditori sani».