Il Resto del Carlino San Marino
L’inchiesta. La prima udienza del processo fissata per il 19 gennaio 2016
Re Nero, a giudizio i vertici di Asset Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini
Re Nero, rinviati a giudizio, tra gli altri, anche i vertici di Asset
Banca, Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini. A otto anni dalle prime
indagini, dopo 36 tappe dell’udienza preliminare, scattata il 30
novembre 2010 – e dopo la ricusazione di un giudice –, il giudice
Camillo Poillucci firma i primi verdetti del processo della Banca di
credito e risparmio di Romagna (istituto forlivese, ora assorbita da una
nuova società) e Asset Banca.
L’inchiesta
della Procura di Forlì inizia la mattina del 5 gennaio 2008 con
l’arresto di una decina di dirigenti e funzionari chiesti dal pm Fabio
Di Vizio allora titolare dell’indagine (oggi il pm è Filippo
Santangelo).
L’inchiesta ipotizza
l’accusa di riciclaggio di denaro sporco sul Titano: oggi gli indagati
sono 36. Diciannove di loro andranno a processo per le imputazioni
principali (associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio). La
prima udienza è fissata per il 19 gennaio 2016 ma c’è il pericolo della
prescrizione.
Per 12 indagati è arrivato
invece il non luogo a procedere. Scagionati con formula piena: Raffaele
Monti, Silvia Bianchi, Barbara Camporeale, Carlo Zaccaroni (tutti a
vario titolo della Bccr); e poi Andrea, Romano, Gianluca e Roberto
Moretti (soci della Gommaria spa di Cesena); Giuliano e Roberto Severi
di EuroForlì immobiliare srl; Giancarlo Montemaggi di Euromobili; Romano
Lucchi imprenditore di Martorano di Cesena.
Quattro
di loro andranno a processo con parecchi reati prescritti e senza
l’aggravante dell’associazione a delinquere: si tratta di Corrado Albini
consigliere di Asset; Cristian Cicchetti, Daniele Santarossa e
Alessandro Cervesato dipendenti di Asset, tutti sammarinesi:
A
giudizio per i reati più gravi: Stefano Ercolani, presidente di Asset;
Barbara Tabarrini, direttore generale di Asset; Vincenzo Dell’Aquila,
forlivese, presidente Bccr (nonché ex presidente del Coni provinciale);
Arnaldo Corbara, vice presidente e socio fondatore di Bccr e fondatore
di Mareco Plastic; Stefano Venturini (cda di Bccr e consigliere nel cda
di Asset); Valerio Abbondanza (socio fondatore di Bccr e socio di
Asset); Stefano Galvani, socio di Asset; Libero Montesi (commercialista
forlivese e componente collegio sindacale di Bccr); Tonino Castellani
(vicepresidente di Asset); Maria Pia Tura (vice direttore di Asset);
Andrea Ercolani (dipendente di Asset); Morris Celli (direttore di
filiale di Asset); Silvana Amadori, Alessandra ed Elena Lombardini, la
vedova e le due figlie di Athos, imprenditore della moda di Savignano.
Avevano
patteggiato: Fabrizio Neri (direttore Bccr); Gabriele Vignoletti (socio
di Bccr); Gianfranco Cappelli, Francesco Berretti e Francesco Cangini
(soci impresa Tubozeta di Forlì). In precedenza aveva patteggiato anche
Tristano Zanelli, socio di Bccr.
Indagati
e imputati sono difesi dagli avvocati Gaetano Pecorella, Francesco
Foschi, Marco Martines, Francesco Farolfi, Roberto Roccari, Nicola
Mazzacuva, Filippo Sgubbi, Alessandro Petrillo, Carlo Nannini, Moreno
Maresi