Il ‘teorema Di Vizio’ contro San Marino fa proseliti

Il ‘teorema Di Vizio’ contro San Marino fa proseliti

Il Procuratore della Repubblica di Forlì Fabio Di Vizio in
Re Nero ai primi di gennaio 2008, nel
sequestro del danaro diretto alla
Cassa di Risparmio nel giugno 2008 ed anche in
Varano, ha ripetuto i soliti atti di accusa: riciclaggio, truffa, abuso dell’attività bancaria, eccetera. Di fatto vien da pensare che per Di Vizio chiunque apra un conto presso una banca sammarinese o faccia comunque operazioni con una finanziaria sammarinese, ipso facto, viola una norma penale italiana con tutte le conseguenze per la persona in questione e per le persone che in tali enti lavorano.

Il teorema Di Vizio non ha ancora affrontato nemmeno il primo gradino di un dibattimento giudiziario. Ancora i casi Re Nero a distanza di un anno e mezzo non hanno prodotto né un rinvio a giudizio né una archiviazione né un proscioglimento. Il che la dice lunga sulla solidità della stessa impalcatura accusatoria. Eppure, quello di Di Vizio, è un modo di pensare che pare fare proseliti.

Si legge in un articolo da Bruxelles di Adriana Cerretelli di IlSole24Ore questa dichiarazione di Giulio Tremonti, Ministro italiano dell’Economia: ‘se un capitale viene esportato in un paradiso fiscale, si presume sia il prodotto di una evasione salvo prova contraria‘ con onere della prova invertito cioè a carico di chi ha fatto l’operazione. Ed ancora: ‘se poi uno evade e mette il frutto della evasione in un paradiso fiscale, è giusto che ci sia una aggravante specifica, con inasprimento delle sanzioni‘.

In sostanza Di Vizio pare applicare una norma che, comunque, è di là da venire da come ne parla Tremonti. Norma che però è nell’aria. Insomma Di Vizio è tutt’altro che solo.

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