IlSole24ore: Colombini si rilancia con la distribuzione

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Arredamento. Entro fine anno l’azienda raggiungerà i 100 punti vendita monomarca 

Colombini si rilancia con la distribuzione

Lungimiranza. L’ad Emanuel Colombini: “Raccogliamo i frutti di investimenti avviati prima che scoppiasse la cris; pronti a crescere in Italia e nel mondo”

Dopo anni in cui il mercato italiano ha sofferto moltissimo, riducendo i margini per pianificare strategie di crescita di medio-lungo periodo, i buoni risultati dell’ultimo bienniohanno permesso al gruppo di arredamento Colombini di festeggiare i 50 anni di vita alzando l’asticella e ponendosi un obiettivo di crescita del 5-8% per il prossimo triennio.

La strategia adottata -la stessa che ha consentito di raggiungere nel 2014 un fatturato di 169 milioni, in aumento in Italia (+8,7%), sia all’estero(+5,7%)- punta soprattutto sull’innovazione del canale commerciale. “Raccogliamo i frutti di investimenti avviati prima che scoppiasse la crisi -spiega Emanuel Colombini, amministratore delegato del gruppo di san marino, che oltre al marchio Colombini produce anche Febal Casa (acquisito nel 2009) e le cucine di alta gamma Rossana.

Abbiamo consolidati la rete dei negozi monomarca, secondo una filosofia ispirata ai brnd del fast fashion, e sviluppato i segmenti del contract e del progetto”. Oggi l’azienda è più solida e pronta a intercettare la ripresa, che finalmente si sente anche sul mercato interno, dove Colombini realizza ancora il 90% del fatturato.

L’Italia ha infatti contribuito quanto l’estero all’incremento dell’ultimo anno, destinato a rafforzarsi anche nel 2015 con un ulteriore 6,25% di crescita, fino a 170 milioni di fatturato. “Entro fine anno raggiungeremo i 100 punti vendita monomarca (attualmente sono circa 90 in tutto il mondo, ndr) e aumenteremo la quota di export sul fatturato”. 

Il piano prevede l’apertura di 30 nuovi negozi l’anno nel mondo, conl’insegna Febal Casa a presidiare il territorio nazionale, l’insegna Colombini Casa destinata ai mercati esteri e quella Rossana rivolta alla fascia più alta del mercato.

La strategia di internazionalizzazione si fonda soprattutto sull’apertura di filiali commerciali all’estero e accordi di distribuzione ‘più evoluta’, che preveda oltre alla vendita anche la fornitura di assistenza e servizi da parte dei partner locali.  L’obiettivo è consolidare i mercati già forti, come Francia e Spagna, ma anche sviluppare ulteriormente l’Est Europa, Russia e Repubbliche ex sovietiche comprese: “la situazione è difficile, ma sono convinto che una volta superato questo momento quell’area abbia ancora un grande potenziale”, precisa l’amministratore delegato. E poi i mercati arabi del Golfo e l’Asia, servita attraverso la filiale cinese.

Ma una politica commerciale, per quanto valida, non sarebbe nulla senza un’offerta competitiva, che corpre tutta la gamma di prodotto e prezzo, dalla proposte più accessibili (con i marchi ‘total look’ Febal e Colombini, per tutta la casa) a quelle di pregio (con le cucine Rossana). Su questo fronte, l’azienda, che produce nei tre stabilimenti e fornisce 6500 clienti in tutto il mondo, ha continuato a investire anche negli anni della crisi, con una media 5-6 milioni l’anno destinati alle attività di ricerca e sviluppo.

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