In Consiglio scontro sul voto estero già nel comma comunicazioni

In Consiglio scontro sul voto estero già nel comma comunicazioni

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE. ODG SU VOTO ESTERO E NUOVA REGGENZA NEL COMMA COMUNICAZIONI


Il tema del voto estero e la nomina della nuova Eccellentissima Reggenza hanno caratterizzato il comma comunicazioni della seduta odierna del Consiglio Grande e Generale. Con un ordine del giorno presentato dal capogruppo del Partito dei Socialisti e Democratici, Claudio Felici, è stata avanzata in aula la richiesta di iscrizione alle liste elettorali dei circa 800 cittadini sammarinesi non residenti a oggi ed esclusi dal diritto di voto per l’appuntamento elettorale del 9 novembre. Sempre da parte del Psd è stata poi criticata la decisione del centrodestra di proporre una propria coppia reggenziale monocolore, costituita da Assunta Meloni (Ap) ed Ernesto Benedettini.

“Alla luce delle modifiche apportate alla Legge elettorale- recita l’odg firmato da Felici- il Consiglio Grande e Generale delibera l’iscrizione alle liste elettorali dei cittadini esclusi dalle stesse in forza dell’articolo 7 della legge sulla Cittadinanza, successivamente abrogato, al fine di consentire a tali cittadini l’esercizio di diritto di voto fin dalla prossima scadenza elettorale indetta per il 9 novembre 2008 e dà mandato agli organi preposti per gli adempimenti conseguenti”.
Malgrado la Reggenza abbia chiesto di discutere e mettere al voto il documento al termine del comma successivo, dopo le Istanze d’Arengo si è aperto un dibattito in Aula.

Claudio Felici, capogruppo Psd, ha motivato la presentazione dell’Ordine del Giorno: “Di fronte a una modifica di natura politica alla legge elettorale, del 4 agosto scorso, fatta a Consiglio sciolto, oltre 700 sammarinesi, giovani e forti, sono stati ammessi al diritto di voto. Riteniamo che non sia possibile ora liquidare questo diritto solo perché non ci sono percorsi tecnici. Non è una questione di sfruttamento del voto estero, ma di pari opportunità ed equità delle norme”.


Romeo Morri, Popolari: “Già nei precedenti incontri dell’Ufficio di Presidenza si era detto in modo chiaro che gli argomenti relativi alla materia elettorale sarebbero stati portati in Consiglio attraverso lo strumento dei decreti, se raggiunta l’unanimità di tutte le forze politiche. In questo modo l’argomento dell’inserimento degli elettori in questione era già stato superato. Oggi viene presentato un ordine del giorno che va a modificare una legge in una fase in cui tutte le forze politiche hanno espresso una posizione molto chiara. L’adozione delle modifiche alla legge elettorale doveva esserci solo con il pieno consenso di tutte le forze politiche. Questo ordine del giorno è perciò non accoglibile per il suo contenuto politico. E’ solo una provocazione per fare polemica e demagogia”.

Giuseppe Maria Morganti, Psd: “Oggi è la giornata mondiale dedicata alla democrazia, ma l’aula non mi sembra incanalata verso questa direzione. Il diniego assurdo contro 700 giovani sammarinesi è un dispregio alle sollecitazioni che vengono dalle Nazioni Unite. Stiamo dicendo una cosa assurda che riconosce e, allo stesso tempo, nega un diritto. Ritengo sia necessario un gesto politico: chi ha burocraticamente conoscenza del nostro ordinamento non si accorge a volte che può calpestare dei diritti. Questo ordine del giorno cerca di rimediare a una situazione grave: impedire a soggetti integrati la revisione della lista elettorale è assolutamente antidemocratico. Inoltre, una maggioranza fasulla, la stessa che ha criticato il Governo dei 31, con gli stessi numeri ci propone una nuova coppia di Capitani Reggenti. Si tratta di una squallida operazione politica contro cui la coscienza pubblica si ribella. Entriamo in una fase politica che non ha eguali, è il livello più basso toccato negli ultimi 40 anni. Se l’odg non verrà approvato ci troveremo di fronte a un grave paradosso: cittadini che ne hanno diritto non potranno votare. Come nelle dittature più violente, che riconoscevano i diritti ma poi non li rispettavano”.

Roberto Giorgetti, capogruppo Ap: “Il consigliere Morganti vuole fare delle strumentalizzazioni attraverso polemiche politiche di basso livello. Con l’ordine del giorno presentato dal Psd si richiede una modifica diretta di una normativa e ciò è impossibile secondo il regolamento delle nostre Istituzioni”.

Marco Arzilli, Noi Sammarinesi: “Siamo preoccupati per le polemiche sul voto estero. Si tratta dell’ennesima strumentalizzazione dei cittadini residenti fuori San Marino, una mera ricerca del consenso”.

Paride Andreoli, Segretario Psd: “L’emendamento accolto dal Consiglio Grande e Generale è diventato parte integrante della normativa. Perciò gli uffici e le istituzioni devono procedere a integrare in questo caso la lista degli elettori sulla base del consenso ricevuto in questa aula. E’ anche interesse del Segretario di Stato per gli Affari Interni chiarire questa situazione. Mi auguro che attraverso l’Ordine del giorno si possa mettere in campo un decreto o una disposizione che possa dare diritto di voto agli 800 elettori esclusi”.

Giovanni Lonfernini, Ddc: “Per la nomina della nuova coppia reggenziale ‘Riforme e Libertà’ ha messo in campo delle azioni per arrivare a un obiettivo non strumentale, ha chiesto un confronto con le altre forze politiche per una nomina fortemente condivisa. Dato il momento politico che stiamo vivendo serve infatti una coppia autorevole. Il centrodestra ha risposto con un atto muscolare, con una forzatura. Noi eravamo disponibili al confronto, dal Patto per San Marino è arrivata invece una netta chiusura, con una scelta legata ai loro numeri. Vedremo se saranno confermati, ma comunque il Paese trarrà il suo giudizio su questo comportamento”.

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