INAUGURAZIONE LABORATORI TRAPIANTI ONCOLOGIA E ONCOEMATOLOGIA: RESOCONTO

INAUGURAZIONE LABORATORI TRAPIANTI ONCOLOGIA E ONCOEMATOLOGIA: RESOCONTO

In alcune forme di tumori vi è la possibilità di effettuare l’autotrapianto delle cellule staminali autologhe, cioè prodotte dal paziente e opportunamente lavorate.

Questa tecnica viene realizzata grazie al Laboratorio Trapianto che è stato inaugurato stamane alla presenza del consigliere regionale Roberto Piva, presidente della Commissione Sanità del consiglio, del Direttore Generale dell’A.Usl Marcello Tonini, del direttore dell’Unità Operativa di Oncologia ed Oncoematologia Alberto Ravaioli, del responsabile dell’Ematologia Paolo Fattori, della responsabile del reparto Manuela Imola e della responsabile del laboratorio Serena Mangianti.

La tecnica viene effettuata nel reparto di Oncologia ed Oncoematologia dell’Ospedale ‘Infermi’ di Rimini, guidata dal professor Alberto Ravaioli, può essere utilizzata per neoplasie ematologiche, mielomi multipli, linfomi, leucemie acute. Ma anche per tumori solidi, come ad esempio tumori del testicolo o della mammella.

Sono stati 93, dal 2001 al 2008, i pazienti trattati con l’autotrapianto di cellule staminali. Trentotto di questi pazienti erano affetti da mieloma multiplo, altri 33 da linfoma non Hodgkin.

La tecnica si articola in varie fasi:
 Chemioterapia di induzione: riduce le cellule neoplastiche.
 Mobilizzazione: aumenta e mette in circolo le cellule staminali dal compartimento midollare dopo la somministrazione di farmaci associati o meno a chemioterapia. In seguito viene effettuato un monitoraggio per valutare quante cellule staminali sono in circolo, e per valutare se sia necessario effettuare una nuova infusione.
 Aferesi: preleva le cellule staminali dal sangue periferico, mediante un separatore cellulare che, attraverso circuiti monouso seleziona la parte di sangue contenente le cellule staminali restituendo all’organismo la parte di sangue non raccolta. La procedura dura 3 o 4 ore e possono esser richieste più sedute in giorni successivi per assicurare un numero di cellule staminali idoneo. Le cellule vengono quindi manipolate, congelate e crioconservate in azoto liquido per essere utilizzate quando il paziente ne avrà bisogno.
 Condizionamento: chemioterapia pre-trapianto per distruggere tutte le cellule neoplastiche residue; è la chemioterapia a dosaggio sovramassimale ad intento eradicante la patologia di base. Si diversifica in base alla malattia.
 Reinfusione: somministrazione delle cellule staminali, attraverso una trasfusione, che attecchiscono ricostituendo il midollo osseo (via fax si allegano le principali diapo della presentazione).

Questi i dati resi noti dai dottori Fattori, Imola e Mangianti nelle loro relazioni. Ad aprire i lavori, coordinati dal direttore sanitario dell’0spedale ‘Infermi’, Paolo Masperi, il Direttore Generale il quale ha sottolineato l’importanza degli interventi strutturali importanti che si stanno portando avanti all’ospedale. Ha seguito il consigliere regionale Piva, che ha rimarcato come sia fondamentale l’impulso dato dalla Regione, coi suoi finanziamenti (a Rimini arriveranno oltre 11 milioni di euro) per lo sviluppo della sanità pubblica.

Il dottor Ravaioli ha voluto ricordare un aneddoto. Ha ricordato di quando, ad inizio anni ’80, aveva ricevuto l’incarico di fare una tesina sulla ematologia, dal professor Tura: ‘E studiando trovai molti punti di contatto tra ematologia e l’oncologia più tradizionale. Nuove strade che si potevano percorrere. L’ematologia è nata a Forlì e Ravenna, ma ora anche Rimini la sta utilizzando a pieno titolo. E io ritengo – ha completato il discorso Ravaioli – che pur in un’ottica di Area Vasta anche i vari territori debbano avere tecnologie di alto livello per la cura dei tumori. Per questo oggi sono particolarmente soddisfatto’.

Tutta la lavorazione delle cellule staminali avviene nel laboratorio che si inaugura oggi, e che è parte integrante dell’Unità Operativa di Oncologia ed Oncoematologia assieme al reparto di degenza, agli ambulatori e al day hospital.

Sul fronte strutturale, il laboratorio trapianto ha una superficie lorda di 67 metri quadri (56 netti). E’ costituito da un laboratorio di manipolazione di 17 metri quadri circa; un locale filtro di accesso al laboratorio di circa 4 metri; un locale di stoccaggio e congelamento di quasi 19 metri e mezzo, un locale di gestione dati ed un servizio igienico. Il laboratorio è dotato di impianto di trattamento aria in grado di garantire uno standard di qualità classe D. Il locale di stoccaggio (crioconservazione) è dotato di un impianto di azoto dedicato.

La realizzazione è costata complessivamente 174mila euro, di cui 70mila per la realizzazione architettonica, 41mila per gli impianti meccanici, 40mila per gli impianti elettrici e 23mila per l’impianto dei gas medicali. La spesa è stata completamente finanziata dall’Azienda Usl di Rimini. La progettazione e direzione lavori è stata effettuata dal geometra Marinella Casadio e dai periti Andrea Balducci, Cristian Davani e Paolo Lombardini, dell’Unità Operativa ‘Attività Tecniche’ dell’A.Usl di Rimini.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy