Indirizzo di saluto dei Capitani Reggenti, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani

Indirizzo di saluto dei Capitani Reggenti, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani

Indirizzo di saluto dei Capitani Reggenti, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani,

in occasione della prima sessione consiliare del loro mandato reggenziale

 

Signore e Signori Consiglieri, Signora e Signori Segretari di Stato,

a inizio di questa seduta del Consiglio Grande e Generale, la prima del nostro mandato reggenziale, desideriamo porgervi il nostro cordiale saluto unitamente all’augurio di un buon lavoro.

Un augurio particolarmente sentito in questo momento che ci vede straordinariamente riuniti in un sede diversa, proprio al fine di garantire l’operatività di questo organismo. Un’operatività tanto più importante nella situazione di emergenza che stiamo vivendo, quando è inevitabile agire con misure eccezionali e con la massima tempestività ma quando è altresì importante adoperarsi, nel pieno rispetto delle regole a tutela della salute nostra e della intera collettività, per assicurare il regolare funzionamento delle istituzioni poste a presidio della nostra democrazia. Tra le quali, il Consiglio Grande e Generale cui compete, oltre al potere legislativo e alla determinazione dell’indirizzo politico, l’esercizio delle funzioni di controllo.

Certi di interpretare il vostro sentire, riteniamo doveroso oggi ricordare tutti coloro che, purtroppo, ci hanno lasciato, esprimere la commossa partecipazione di tutti i membri del Consiglio al profondo dolore delle loro famiglie, la vicinanza a tutti quanti stanno ancora soffrendo, la solidarietà alle persone in grande difficoltà a causa di un’emergenza che, tra l’altro, ha ulteriormente aggravato condizioni di disagio preesistenti. Doveroso stringerci, ancora una volta, ai concittadini cui sono stati richieste rinunce, sacrifici e limitazioni alla loro libertà per contenere il contagio e riuscire quanto prima a superare questa lunga fase di emergenza sanitaria.

Ben viva è in noi la consapevolezza dell’impegno profuso per fronteggiarla, potendo confidare sull’encomiabile disponibilità e l’abnegazione dei tanti professionisti che operano in prima linea, sulla generosità dei volontari che, anche in questa occasione, hanno saputo testimoniare quanto sia grande la generosità e il cuore dei sammarinesi. Doveroso ricordare l’impegno di ogni nostro cittadino per concorrere a conseguire quell’obiettivo di sanità pubblica che sicuramente, più di tante altre prove che la nostra comunità ha affrontato in passato, ha reso evidente quanto il destino di tutti sia così profondamente legato e condizionato dai comportamenti e dal senso di responsabilità di ciascuno.

Quali membri di questa assise, chiamati a rappresentare e a dare risposta alle esigenze e ai bisogni della nostra popolazione, a noi spetta il difficile compito di affrontare responsabilmente l’ardua sfida che la storia ci ha posto di fronte.

Siamo certi che l’alto senso dello Stato e lo spirito di servizio nei confronti della nostra comunità uniti a questa profonda consapevolezza sapranno tradursi nell’impegno di tutti a portare il proprio contributo per la ripartenza del Paese. Un confronto leale, costruttivo e propositivo, tra tutte le parti – politiche, economiche e sociali – è oggi indispensabile per riuscire a trovare le soluzioni migliori, per costruire e modificare, strada facendo, un percorso tutto da costruire, perché assolutamente nuove e inedite sono le criticità cui dobbiamo dare, in tempi brevi, risposta.

Sappiamo che, fino a quando la ricerca medico scientifica non riuscirà a porre a disposizione terapie certe e ancor più un vaccino, efficace e sicuro, sarà indispensabile proseguire con regole di distanziamento sociale quali sole misure, al momento, disponibili per arginare il contagio. Oggi, pertanto, consapevoli dei sacrifici, delle pesanti limitazioni alla nostra vita sociale, produttiva e lavorativa, rinnoviamo l’appello a rispettare queste regole, ad agire, sempre e in ogni momento, con un senso di forte responsabilità nei confronti di se stessi e degli altri.

In questo particolare contesto, il nostro pensiero è rivolto anche alle famiglie, ai genitori che in questo periodo sono accanto ai loro figli, con impegno anche fisico e grande sensibilità, per cercare di compensare l’assenza di contesti di socialità e di quella libertà di movimento e di gioco tanto importanti per la crescita di bambini e adolescenti.

Compito prioritario è oggi gestire, di concerto con le autorità sanitarie, la delicata e complessa fase di convivenza con un virus che non ci deve più far trovare impreparati, perché in questi lunghi e difficili mesi ha ampiamente mostrato la sua virulenza, oltre alle inevitabili, pesanti ripercussioni a livello globale e, seppure in modo diverso, sui singoli Stati.

All’impegno quotidiano che – ci preme ribadire, ancora una volta, dovrà essere massimo – per continuare a tener alta la guardia affinché gli sforzi fin qui fatti non vengano vanificati, all’impegno per sostenere, nell’immediato, imprese, industriali e artigiane, attività commerciali e turistiche e tutti coloro che sono stati pesantemente colpiti dalla crisi, occorre sempre più affiancare scelte e strategie per riorganizzare e stimolare una rapida e solida ripresa del nostro Paese e il rilancio della sua attività produttiva.

La crisi ha contribuito a evidenziare inefficienze e criticità di gestione – burocratiche e organizzative – che dobbiamo impegnarci a risolvere ma ha anche mostrato capacità di resilienza ed efficienza di tante nostre realtà oltre alla presenza, nel nostro territorio, di risorse umane, professionali e anche tecnologiche su cui la nostra comunità sa di poter oggi confidare.

Quello che stiamo vivendo, di certo, rappresenta un passaggio epocale di cui ancora abbiamo difficoltà a valutare appieno le conseguenze anche in termini sociali e culturali. Certo è che a breve non potremo più parlare di emergenza ma di una nuova normalità da affrontare.

L’emergenza infatti terminerà e si dovrà pensare, non a ripristinare ciò che era prima – peraltro cosa impossibile – ma a progettare un nuovo modello di società. L’emergenza ci ha mostrato, tra le tante cose, anche i limiti del modello di sviluppo che ha contraddistinto la storia contemporanea: è inevitabile che oggi occorra ricercarne un altro, più sostenibile.

Occorrerà individuare regole che assicurino una tutela della salute a livello globale, per evitare che, in futuro, l’arrivo di una nuova epidemia – evenienza più che verosimile – trovi il sistema impreparato con conseguenza di costi economici e sociali analoghi a quelli che oggi stiamo vivendo. A livello sanitario si dovrà pensare ad una nuova organizzazione, a nuove soluzioni che sappiano affrontare in maniera adeguata e tempestiva le situazioni ordinarie, quelle straordinarie e quelle d’urgenza, individuando bene i rispettivi ambiti e le rispettive modalità di intervento e di gestione. Questo per dare il riscontro più efficiente e più efficace ad ogni livello di istanza e situazione.

La politica è in primis impegnata ad adoperarsi in tal senso.

A questo impegno se ne dovrà affiancare un altro, quello di creare e favorire le condizioni per una nuova cultura della convivenza e della socialità, un nuovo modo di vivere e di relazionarsi agli altri, più attento e partecipe anche alle esigenze della comunità Stato, da considerare non solo come entità da cui si deve ricevere, ma anche come entità a cui dare.

Infine, ma non da ultimo l’impegno a impostare un nuovo modello di economia, che possa davvero essere motivo di rilancio del Paese: un modello che preveda anche regole diverse da quelle sino ad ora seguite, che abbia alla base anche una nuova etica e che sia più attento e sensibile alle nuove esigenze. È un dovere, questo, che abbiamo verso noi tutti ma soprattutto verso le nuove generazioni.

Lo sforzo di adattamento, personale e collettivo, che tutti abbiamo vissuto in queste settimane per affrontare situazioni assolutamente nuove ed imprevedibili, non può e non deve rimanere confinato alla fase emergenziale ma diventare tesoro per gestire la nuova normalità che ci sarà dopo.

Naturalmente coloro che sono chiamati, per ruolo e competenza, a gestire la delicata fase di transizione non avranno un compito semplice. A loro competerà adoperarsi in primis per reperire al più presto le necessarie risorse, anche finanziarie, per stringere accordi di collaborazione con altri Stati e altre realtà, e avranno bisogno del confronto costruttivo con tutte le espressioni della società, a incominciare dalle Istituzioni e dalla politica. Al termine di questo nostro saluto, dunque, rinnoviamo l’auspicio che il confronto e il dialogo all’interno di quest’Aula possano svolgersi con reale volontà di portare ognuno il proprio contributo.

Ringraziamo i nostri predecessori, Luca Boschi e Mariella Mularoni, che ci hanno aiutato nell’assumere questo importantissimo e delicato mandato. Confidiamo altresì nel prezioso contributo e nel sostegno dell’Ufficio di Segreteria e dell’Ufficio Segreteria Istituzionale, per il miglior svolgimento dei lavori consiliari.

A voi tutti, il più sentito augurio di un buon lavoro.

 

I Capitani Reggenti, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani

 

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