Insegnanti religione: la diocesi sceglie, i sammarinesi pagano

Insegnanti religione: la diocesi sceglie, i sammarinesi pagano

Mentre da una parte il governo chiede sacrifici a tutti, prevede decurtazioni degli stipendi del 50% a chi vuole rientrare con formazione nel mondo di lavoro dopo un licenziamento, costringe le persone in mobilità ad accettare qualsiasi lavoro anche con 2 o 3 livelli in meno, dall’altra continua a elargire prebende e favori a chi già se la cava più che bene!

Mentre si lasciano a casa 20 bidelli cuochi in nome della spending review il Governo cerca di far passare un accordo (con relativo progetto di legge – clicca qui per leggerli) per fornire indennità e scatti d’anzianità (per alcuni si potrebbe trattare di 7-800 euro al mese), retroattiva dal gennaio 2013, ai professori di religione cattolica, che non hanno -a differenza di ogni altro dipendente- il dovere di rispondere a tutti gli obblighi di collocamento ma vengono prescelti con nulla osta dalla diocesi.

Ma l’Accordo, esaminato nel corso del Consiglio del 25 ottobre 2013, non è passato visto che ci sono stati 21 voti contrari, 20 a favore e 2 astenuti.
A differenza di quanto sostiene la diocesi, il problema non sta unicamente nel fatto che si tratta di “religione cattolica” (su 5 anni solo mezzo anno è dedicato alle religioni “altre”) e non, ad esempio di “storia delle religioni”. Ci sono altri problemi, ben più gravi.

Ad esempio il fatto che l’insegnante di religione cattolica viene scelto dalla diocesi e non deve sottostare come ogni altro insegnante alle liste di collocamento. Come se l’insegnante di educazione tecnica non fosse scelto in base alle liste ma venisse scelto dall’ordinedegli ingegneri… è questa discrezionalità che impedisce di poter prevedere una parificazione dei trattamenti economici, oltre al fatto che come Movimento RETE da tempo sosteniamo che ogni indennità pubblica debba venir soppressa… e ora come si fa a sostenere di dare indennità anche a chi fino ad oggi non ne godeva?

Tutti i professori che non sono in contratto organico (ad es. tutti i prof. precari) non hanno l’indennità. Perché nel caso degli insegnanti di religione cattolica si dovrebbe fare un’eccezione? Perché la diocesi può scegliere gli insegnanti e poi pagarli con i soldi dei sammarinesi?

Inoltre -proprio per via di questa sua univocità d’insegnamento- l’ora di religione cattolica è facoltativa. Molti studenti non la seguono perché fedeli di altre religioni o non fedeli.

Quando l’insegnamento non sarà più la religione cattolica ma la storia delle religioni, e i professori verranno selezionati in base agli stessi meccanismi e parametri cui devono assoggettarsi tutti gli altri insegnanti (compresa l’obbligatorietà dell’insegnamento), allora sarà benvenuta e doverosa una parificazione della sua retribuzione.

A questo link puoi ascoltare l’intervento di Roberto Ciavatta in Consiglio: clicca qui

Movimento R.E.T.E.

Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità

 

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