Interrogazione di Sinistra Unita sul mancato versamento della monofase sulle importazioni di gas

Interrogazione di Sinistra Unita sul mancato versamento della monofase sulle importazioni di gas

 

Interrogazione

 

 

San Marino, lì mercoledì 15 gennaio 2014

 Il Segretario con delega per i rapporti con l’AASS, Teodoro Lonfernini, all’interrogazione da me presentata il 22 agosto 2013 in cui si chiedeva a quanto ammontino le imposte indirette applicate alle utenze industriali che acquistano gas metano fuori territorio, rispondeva che “Ai sensi dell’art. 2 del Decreto Legge del 3 agosto 2011 n. 124 (Imposta monofase sui prodotti energetici distribuiti a mezzo rete pubblica) A decorrere dal 1 gennaio 2012 l’importazione di gas naturale (metano), energia elettrica ed acqua potabile, distribuiti a mezzo rete pubblica, è esente ai fini dell’applicazione dell’imposta sulle importazioni di cui alla Legge 22 dicembre 1972, n.40 e successive modifiche ed integrazioni”.

 A parere del Segretario di Stato Teodoro Lonfernini le aziende che acquistano gas fuori territorio sono esentate dal pagamento della monofase. Lo sono in ragione di un decreto che però – non è un dettaglio da poco – è stato emanato quando ancora non era possibile per gli operatori economici sammarinesi acquistare gas fuori territorio. Infatti il decreto in questione era rivolto unicamente all’AASS, che a quel tempo era tenuta al pagamento della monofase sulle importazioni. Col decreto venne esentata.

 L’AASS è un’azienda pubblica, per lo Stato il pagamento della monofase da parte di un’azienda pubblica rappresenta una partita di giro. Lo stesso ragionamento non vale per un’azienda privata, per la quale il pagamento della monofase è un adempimento di legge. 

 La volontà del Consiglio Grande e Generale di sottoporre le importazioni di gas al pagamento della monofase risulta in maniera evidente dall’articolo 29 della Legge 22 dicembre 2011 n.200 in cui si demanda ad un decreto delegato (mai emanato) di “stabilire le imposte indirette da applicare sul prodotto importato”. 
Anche l’ex Segretario Berardi nella risposta all’interrogazione presentata il 19/06/2012 dal Consigliere Enzo Colombini affermava che “Il decreto specificherà costi e modalità operative per permettere l’acquisto del gas naturale. Le imposte, che saranno parametrizzate sugli effettivi valori di importazione registrati dall’AASS a partire dal 1 gennaio 2012, saranno richieste alla Cartiera Ciacci al momento dell’emanazione degli strumenti normativi anche in via pregressa e tenendo conto dei volumi già utilizzati”. 

Il riferimento alla Cartiera Ciacci dipende dal fatto che all’epoca era l’unica azienda ad avere accesso all’approvvigionamento diretto di gas (oggi si è aggiunta la Ceramica del Faetano).

 Non si parla di cifre esigue. Dalla risposta dell’ex Segretario Fabio Berardi risulta che la Cartiera Ciacci ha un consumo di circa 9 milioni di metri cubi l’anno di gas. Se si considera un prezzo d’acquisto medio di 0,4 euro a metro cubo per un’aliquota del 10% si ottiene un mancato introito per le casse dello Stato di 360mila euro l’anno. 

 Pertanto interrogo il governo per conoscere se intenda procedere così come previsto dalla Legge 22 dicembre 2011 n.200 con l’emanazione del decreto per stabilire le imposte da applicare sul prodotto importato o se al contrario ritenga che gli operatori economici che acquistano gas metano fuori territorio siano esentati in maniera permanente dal pagamento.

 

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