Interruzione volontaria di gravidanza a San Marino, Rete vuole che venga varata una legge “equilibrata ed efficiente”

Interruzione volontaria di gravidanza a San Marino, Rete vuole che venga varata una legge “equilibrata ed efficiente”

“Il referendum ha tracciato la strada che gran parte della politica, finora sorda, non voleva intraprendere. Oggi dovremo farlo tutti, con senso di responsabilità e rispetto del risultato stesso. Sarà importante che ogni componente del Consiglio Grande e Generale ed ogni forza politica collabori, affinché venga varata una legge equilibrata ed efficiente, che rispetti a pieno il volere dei cittadini, mettendo da parte l’etica personale a favore della volontà emersa nel Paese”.

Lo dice Rete, spiegando in una nota che, “durante la seduta consiliare appena terminata, è finalmente arrivato in prima lettura il progetto di legge sulla regolamentazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, depositato dal Congresso di Stato ed espressione del risultato referendario del 26 settembre scorso”.

“Con il Referendum, il Paese si è espresso in maniera positiva con un importante 77,3% dei votanti, più di 11.000 cittadini hanno detto alla politica di regolamentare l’argomento, di dare alla donna la possibilità di scelta rispetto alla maternità e di essere tutelata nelle sue decisioni – sottolinea il movimento di governo -. Il testo normativo è già passato al vaglio del Collegio Garante, ora spetta all’Aula consiliare completare la legge implementando tutti quegli aspetti che la potranno rendere completa, efficiente e tutelante per la donna“.

Rete annuncia che, “in fase di Commissione, proporrà emendamenti riguardanti diversi aspetti ritenuti importanti; primo tra tutti quello della prevenzione delle gravidanze indesiderate, considerando l’importanza dell’educazione rispetto ad una sessualità consapevole e una corretta affettività”, poiché “la prevenzione passa attraverso una completa campagna informativa alla cittadinanza, partendo dai più giovani e passando per l’accesso facilitato alle diverse tipologie di anticoncezionali”.

“È evidente – sostiene Rete – che donne, coppie o famiglie che si trovano nella condizione di valutare o meno l’opportunità di una gravidanza stanno vivendo un momento di difficoltà e devono pertanto essere assistiti in ogni aspetto (sanitario, psicologico ed economico) dalle strutture del nostro Paese, a partire dai professionisti dell’Iss, chiamati ad affiancare le nostre cittadine nel loro percorso di consapevolezza e scelta, in tempi brevissimi”.

“Dovremo affrontare in Aula – dichiara infine il movimento di maggioranza – il diritto dei medici all’obiezione di coscienza, cercando un equilibrio tale per cui questo non vada a limitare e ledere in nessun modo il diritto di scelta della donna stessa”.

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