Intervento Assessore Stefano Rossini: “Gli incidenti stradali nel 2008 diminuiscono: stiamo centrando l’obiettivo di Vision Zero”

Intervento Assessore Stefano Rossini: “Gli incidenti stradali nel 2008 diminuiscono: stiamo centrando l’obiettivo di Vision Zero”

Innanzitutto va evidenziato il calo degli incidenti mortali da 38 del ’07 a 26 del ’08, con un calo del 31,6%. Gli incidenti passano da 2490 a 2444, – 1,8%. I feriti calano dell’1,2% da 3380 a 3340.
E’ un passo decisivo per raggiungere l’obiettivo di dimezzare i decessi come fissato dall’Unione Europea con il programma Vision Zero entro il 2010. Nel 2001 c’erano stati 59 decessi e quindi la provincia sta centrando il risultato a differenza dell’Italia e dell’Emilia Romagna che ancora debbono arrivarci. Del resto anche per gli indici di lesività e gravità la provincia è sotto la media dell’Italia e della Regione, rispettivamente con 137 per la Provincia, 138 per la Regione e 142 per l’Italia.
Anche l’indice di mortalità è il più basso della Regione 1,5 contro la media del 2,3. Ci seguono Bologna e Modena con un indice pari a 2,0 (dato riferito al 2007).
Rimane molto grave il dato relativo alle strade più pericolose. A partire dalla Statale 16 con 7 morti e 426 feriti (se ce ne fosse ancora bisogno ciò dimostra l’improrogabilità dei finanziamenti per avviare i lavori); seguita dalla Marecchiese che nel ’08 registra 5 morti e 120 feriti; poi ci sono le altre strade: la statale Emilia con 2 morti e 91 feriti; la SS72 per RSM con 2 morti e 68 feriti. Decisamente più sicura l’A14 con 51 incidenti e 102 feriti.
E’ da sottolineare l’alto numero di incidenti per chi è alla guida di ciclomotori 504, motocicli 663 e biciclette 397. Peraltro il numero di incidenti mortali che coinvolgono questi mezzi è altissimo: 10 per i motocicli, 5 per i ciclomotori e 3 per le biciclette.
Infatti il 33% dei veicoli coinvolti sono a due ruote e il 69% dei morti è su un mezzo a due ruote.
I cosiddetti soggetti deboli sono davvero a rischio sulle nostre strade. C’è il problema di mettere in sicurezza alcune infrastrutture, ma c’è un evidente degrado nei comportamenti sempre più disinvolti. Infatti tra le cause imputabili al comportamento scorretto la guida ‘distratta o andamento indeciso’ è al primo posto (15%), subito seguita dalla velocità troppo elevata (12%).Tra i morti e feriti spiccano le classi di età dei più giovani e dei più anziani. Dopo i 70 troviamo il 24% dei morti per incidenti e il 14% tra i giovani tra i 24 ed i 29 anni. E’ anche alto (14%) il numero degli incidenti tra i ragazzi dai 13 ai 17 anni, quelli insomma che hanno appena conseguito il patentino per il ciclomotore. Va osservato che il 15% dei pedoni investiti ha meno di 18 anni ed il 27% ne ha più di 65 anni.
Infine i mesi in cui avvengono più incidenti sono luglio e agosto con 471 feriti e 7 morti per il primo e 441 feriti e 4 morti per il secondo.
I giorni più pericolosi sono il lunedì ed il giovedì. Il sabato e la domenica non risultano così pericolosi come spesso si crede. Le ore più difficili sono quelle del tardo pomeriggio e di metà giornata, orari che coincidono con le massime punte di traffico.
Agire sui comportamenti sembra essere una strada obbligata, così come la necessità di intervenire su alcune strade: SS16 e Marecchiese per prime. Ma mentre sulla seconda gli interventi sono già programmati e presto verranno effettuati, rimane ancora incertezza sulla Statale. I mezzi si confermano sempre più sicuri, mentre pedoni e ciclisti sono decisamente a rischio. Le strade urbane sono sempre più pericolose (17 morti contro i 9 delle strade extra urbane) ed anche questo, almeno in parte, è imputabile alle cattive abitudini.
Per migliorare le cose aiuta poco il codice della strada che non incentiva le misure di dissuasione e di informazione sulle strade e per esempio concede il patentino senza neppure un ora di lezione di pratica.

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