Provo una certa insofferenza quando una giusta rivendicazione, il reddito di cittadinanza, nato per non avere nessuno sotto ricatto della povertà, diventa l’occasione per colpire e contrapporre lavoratori.
In tutta Europa è la fiscalità generale che sostiene questa misura. Contribuiscono tutti, perché la povertà, la disoccupazione, sono una questione comune, non di categoria. Con la proposta di Civico 10 sarebbe come se si chiedesse ai soli commercianti di finanziare la sanità pubblica. Ho fatto un esempio paradossale, ma solo per chiarire quanto la proposta di civico 10 sia lontana da ogni criterio di universalità ed equità.
In base alla nostra Carta dei Diritti ciascuno deve contribuire alle spese pubbliche in ragione della propria ricchezza ed in modo progressivo. Ciascuno, non solamente dipendenti pubblici e pensionati.
Chiederei poi a Civico 10 di prendersi pienamente, ed esclusivamente, la paternità di una proposta siffatta, poiché nel programma elettorale comune a SU l’accordo era sull’istituizione del reddito di cittadinanza non certo sul fatto che lo dovesse finanziare una categoria piuttosto che un’altra.