Intervista a Renato Clarizia (Presidente Bcsm). Luigi Console, La Tribuna Sammarinese

Intervista a Renato Clarizia (Presidente Bcsm). Luigi Console, La Tribuna Sammarinese

La Tribuna Sammarinese: Luigi Console intervista il Presidente di Banca Centrale di San Marino (BCSM) / Renato Clarizia: “Noi siamo i medici, non la malattia” / Il
Presidente spiega i motivi degli interventi di controllo sulle banche,
come è stato possibile evitare default, i passi avanti con Banca
d’Italia e offre spunti interessanti sulla prospettiva dell’economia
finanziaria 

A differenza di tanti altri
personaggi, devo
ammettere che intervistare
il Presidente di
Banca Centrale non è stata
una impresa facile. Alla
fine, dopo un’articolata
trattativa tesa a mettere
da parte sospetti e nervosismo,
una serena riflessione
ci ha portati ad un
incontro trattando argomenti
che stanno a cuore
dei risparmiatori e del
futuro del nostro sistema
bancario,senza banalità
e superficialità, tutto ciò
nell’interesse del Paese.

Luigi Console: “Presidente
ci vuole descrivere
quale è stato il suo
impatto con la realtà
sociale e politica di San
Marino?

Renato Clarizia: “Conoscevo
San Marino ben
prima di essere chiamato
alla responsabilità attuale
per essere stato a lungo
docente all’Università
di Urbino, dove si sono
formati molti esponenti
della attuale classe dirigente.
Ho avuto anche incarichi
professionali come
avvocato che mi hanno
consentito di acquisire
una seria e approfondita
conoscenza del complesso
socio-economico sammarinese.
Ma devo dire
che l’impatto c’è stato comunque.
La Repubblica è
un microcosmo che riproduce
quasi tutte le problematiche
di una nazione
grande, con la differenza
di un’esposizione diretta
e immediata di chi ha responsabilità
di governo
con la cittadinanza. Credo
che la crisi abbia in
qualche modo esasperato
le differenze e le diffidenze
allontanando in qualche
caso la percezione del
bene comune”.

L.C.: “Il momento è sicuramente
difficile.
Le contestazioni verso
l’operato di Banca Centrale
sono giustificate
oppure sono frutto
della fantasia dei politici?

R.C.: “Le osservazioni alla
luce del sole espresse come
spunti di riflessione
e stimoli a far meglio sono
sempre legittime. Diversa
cosa sono interessi
poco trasparenti il cui
unico obiettivo è ostacolare
l’opera di pulizia e
trasparenza. Questi vanno
combattuti. Le critiche
all’operato di BCSM
sono sempre ben accette
nell’ottica di poterne migliorare
l’operato. Ciò che
non è accettabile sono le
affermazioni non supportate
dai fatti o quando
sono motivate da privilegi
ormai non più sostenibili”.

L.C.: “Il provvedimento
adottato da Banca
Centrale che ha comportato
il blocco dei
pagamenti della Commerciale
è stato poi
modificato dal Governo.
Si tratta di una sorta
di commissariamento
della decisione di
Banca Centrale oppure
è un atto dovuto?

R.C.: “E’ stata un’azione
concertata che ha raggiunto
l’obiettivo di salvare
gli asset della banca
senza penalizzare in modo
insostenibile i depositanti.
Il patrimonio della
banca era a rischio per
il tentativo, che fortunatamente
abbiamo bloccato
per tempo, di svuotarne
le casse proprio mentre
si stava negoziando
l’ingresso di nuovi azionisti.
In questa azione di
protezione della banca, e
soprattutto dei denari di
correntisti e depositanti,
Banca Centrale e Governo
hanno agito in modo
concorde e concertato
ciascuno nell’ambito delle
proprie prerogative. Banca
Centrale ha bloccato i
pagamenti utilizzando la
legge e allo stesso tempo
ha segnalato al governo le
necessità di mitigare l’impatto
sociale del provvedimento,
indicando anche
le modalità tecniche
percorribili più adeguate.
Il governo è quindi intervenuto
sollecitamente
con il decreto. Il provvedimento
di blocco è stato
preso non senza “sofferenza”,
in quanto si era
consapevoli che avrebbero
potuto essere penalizzati
cittadini onesti e corretti.
Ma è stato preso anche
e soprattutto nel loro
interesse e nella prospettiva
che la banca potesse
continuare ad operare nel
prossimo futuro”.

L.C.: “Nell’esecutivo il
Segretario alle Finanze,
Valentini sembra il
più disponibile verso
l’operato di BCSM. Pura
cortesia oppure appoggio
politico forte?

R.C.: “Quale presupposto
alla mia nomina a Presidente
ho chiesto che fosse
garantita la piena autonomia
e indipendenza di
BCSM dal potere politico.
Così è stato e così è. C’è piena equidistanza di BCSM
rispetto a tutte le parti
politiche ma ovviamente
si lavora a fianco del
Governo in carica. Occorre
considerare che la Banca
Centrale di San Marino
è di tutti i sammarinesi.
Banca Centrale ha uno
statuto di indipendenza e
autonomia che garantisce
gli operatori finanziari e i
risparmiatori”.

L.C.: “Quali sono realmente
le difficoltà
che Lei incontra sia
nel lavoro quotidiano
che nel rapporto con
le banche locali e le finanziarie?

R.C.: “La principale difficoltà
consiste nel fatto
che i problemi che incontriamo
sono spesso
il frutto avvelenato di situazioni
lasciate incancrenire
per lungo tempo
che richiedono interventi
a volte drastici ma necessari
proprio per evitare
che l’intero organismo
della piazza finanziaria
possa soffrire pesantemente.
Sui giornali
ci si sofferma spesso con
toni drammatici sugli effetti
dei nostri interventi,
ma non ci si chiede quali
sarebbero stati gli effetti
della mancanza di interventi.
Noi siamo i medici,
non la malattia. È risultato
difficile soprattutto
all’inizio, far capire che
la visita di BCSM presso
un operatore finanziario
non è un intervento di
per sé sanzionatorio ma è
finalizzato alla piena conoscenza
di come operano
gli intermediari finanziari.
In tale ottica abbiamo
intensificato i rapporti
con le associazioni
di categoria chiedendo un
supporto concreto, leale e
trasparente”.

L.C.: “Il momento che
viviamo dipende in
gran parte dalla ‘finanza
allegra’. Ora la
domanda che tutti si
pongono è questa: riuscirebbe
San Marino a
reggere al default?

R.C.: “Se si riferisce a San
Marino come Stato sovrano
la risposta è che
un default è impossibile
perché San Marino non
ha un debito sovrano da
rimborsare collocato sui
mercati. Se invece intende
il default di una singola
banca o istituzione
finanziaria la risposta è
che finora è stato evitato
grazie al nostro intervento
e al coinvolgimento
del sistema creditizio
e del governo. Continueremo
ad agire in un’ottica
di prevenzione proprio
per evitare che si arrivi a
punti di non ritorno. Ma
devo aggiungere che sono
molto ottimista, il nostro
programma era mettere
il sistema in sicurezza
e oggi siamo più vicini
all’obiettivo di sei mesi fa.
Infatti una volta estirpati
quei mali che affliggono
ancora il sistema creditizio
e finanziario sammarinese
sarà possibile costruire
su nuovi basi il futuro.

L.C.: “Il sistema bancario
sta dimagrendo e
molto probabilmente
dimagrirà ancora, ma
la crisi e lo spread in
che misura hanno inciso
sul sistema?”

R.C.: “Il sistema finanziario
sammarinese è stato
colpito molto duramente
dalla prima parte della
crisi finanziaria internazionale,
quella che è
esplosa con il fallimento
di Lehman Brothers e a
cui per San Marino si sono
aggiunti i pesantissimi
effetti dello scudo fiscale
italiano, mentre la
seconda parte della crisi,
quella legata alla sostenibilità
del debito sovrano
europeo, ha avuto effetti
più limitati e contenuti.

L.C.: “Ci sono importanti
sofferenze nelle
banche sammarinesi?
Mi riferisco anche alle
Carte di Credito
”.

R.C.: “Il rapporto tra sofferenze
e impieghi a livello
di sistema si è deteriorato
nel corso dell’anno,
ma ritengo che si tratti
soprattutto dell’emersione
di un pregresso che è
conseguenza della nostra
opera di trasparenza e vigilanza.
Siamo comunque
su percentuali a una cifra
e ancora sotto il livello
di guardia. Per quanto riguarda
le carte di credito
non mi risulta nulla di rilevante
né preoccupante,
anche perché non ci sono
emittenti a San Marino.
L.C.: “Lei quali suggerimenti
ha dato al governo
e quali terapie
ha proposto, visto il
passivo in cui versa lo
Stato?

R.C.: “Come le dicevo prima,
San Marino è un caso
unico nel panorama internazionale:
uno Stato
che non ha debito. Banca
Centrale può dare un
supporto tecnico al governo
se questo viene richiesto.
Non ho suggerimenti
politici ma posso
osservare che il finanziamento
in deficit, attraverso
l’emissione di titoli
di Stato, è la regola
per tutti gli Stati in tutto
il mondo. L’importante
è utilizzare le risorse
che si raccolgono emettendo
debito per la crescita
e lo sviluppo e allo
stesso tempo mantenere
un elevato merito di credito.
Infine è necessario
che ci sia un sostegno alle
imprese, soprattutto
quelle piccole e medie, affinché
si possa registrare
nel breve – medio termine
una crescita economica.
In tale opera un importante
ruolo potranno
avere le banche e le finanziarie”.

L.C.: “Non abbiamo una
Borsa ed i cittadini per
operare con il mercato
italiano o estero sono
costretti a tramitare
attraverso il sistema
bancario. I guai non
sono mancati nel passato,
ma non sappiamo
in che misura abbiano
colpito i cittadini
di questo paese. Quale
suggerimento dà agli
investitori sammarinesi?

R.C.: “La dimensione di
San Marino non può giustificare
l’attività di una
Borsa valori. La nostra
piazza finanziaria deve
puntare a crescere attraverso
la specializzazione
e la competenza. Agli
investitori sammarinesi
darei lo stesso consiglio
che darei ai risparmiatori
di ogni altro paese europeo:
non perdere il sangue
freddo se si è già investito
e magari approfittare
dei corsi bassi di tutti
gli asset se si dispone di
liquidità”.

L.C.: “Il Fondo di Garanzia
istituito in caso
di fallimento di una
banca garantisce solo
parzialmente i clienti.
Quali le prospettive visto
che il conto finale
lo paga il Paese?

R.C.: “In tutti i paesi europei
e non i vari fondi
istituiti a tutela dei depositi
garantiscono fino
a un certo importo, non
importi illimitati. Noi siamo
allineati con l’Europa
e se continuiamo a intervenire
come abbiamo fatto
finora in modo preventivo
e attento non ci sarà
nessun conto da pagare
da parte di nessuno”.

L.C.: “Abbiamo delle
debolezze strutturali
di sistema. L’economia
è in grande parte nelle
mani dello Stato. Cosa
suggerisce: privatizzazioni
o Status quo?

R.C.: “Le privatizzazioni,
se precedute dalle necessarie
liberalizzazioni nei
settori interessati, producono
di norma servizi
migliori a costi più contenuti. Credo che la ricetta
valga anche per San Marino
ma ricordiamoci sempre
che stiamo parlando
di dimensioni economicamente
piccole dove gli
equilibri sono delicati”.

L.C.: “Ci può parlare
dei rapporti tra BCSM
e Banca d’Italia e quali
risultati ha ottenuto
e cosa ancora si aspetta
nei rapporti reciproci?

R.C.: “Lo Stato Italiano
e in particolare Banca
d’Italia hanno sempre richiesto
che ci fosse un intervento
di normalizzazione
del sistema finanziario
e creditizio sammarinese,
eliminando quelle
distorsioni e quelle caratteristiche
del sistema
non in linea con gli standard
internazionali. Molto
si è fatto con interventi
amministrativi e legislativi
che hanno trovato
completa attuazione.
Provvedimenti che hanno
trasformato completamente
il panorama sammarinese.
Di ciò è stato
dato ampio riconoscimento
da parte del Fondo
Monetario Internazionale
e dell’Ocse. Mi aspetto
lo stesso dal Governo
Italiano. Con Banca d’Italia
intratteniamo ottimi
rapporti di stima e fiducia
reciproci. Tra tecnici ci
si intende a volte meglio
perché si parla lo stesso
linguaggio. Mi aspetto la
firma del memorandum
tra le due banche centrali
non appena sarà firmato
l’accordo tra i governi”.

L.C.: “È abitudine dei
Governatori Centrali
inviare messaggi alle
forze politiche, alle
forze economiche indicando
prospettive. Lo
farà?

R.C.: “L’ho fatto e continuerò
a farlo nelle sedi
proprie e istituzionali.
Come in occasione
dell’Assemblea convocata
a settembre per l’approvazione
della relazione
consuntiva dove sono
intervenuto con le mie
considerazioni generali
nei termini e entro i limiti
delle mie funzioni. Le
posso ricordare le parole
che ho usato: recuperare
reputazione per recuperare
fiducia nel sistema
finanziario e nella Repubblica
di San Marino. Vorrei
però sottolineare che
Banca Centrale è soprattutto
un organismo tecnico
a disposizione del governo
e dello Stato”.

L.C.: “È tale il trambusto
della crisi che non
si sa quale sia la via
maestra per uscirne.
Cosa pensa specificamente
per San Marino?

R.C.: “Alla crisi finanziaria
c’è una sola risposta
possibile, da parte di
grandi nazioni come di
piccoli Stati: mettere prima
di tutto ordine in casa
propria e far ripartire la
propria economia su basi
sane e sostenibili. Altre
ricette o scorciatoie non
credo che esistano, né per
gli Stati Uniti d’America
né per San Marino. Non è
possibile che San Marino
continui ad essere conosciuta
come paradiso fiscale:
non è più così e, come
dicevo, gli interventi
attuati negli ultimi mesi
ne danno piena evidenza.
La regolamentazione amministrativa
delle banche
e delle finanziarie recentemente
modificata favorisce
una corretta operatività.
Gli interventi di vigilanza
manifestano una
peculiare attenzione delle
autorità al rispetto, da
parte degli intermediari,
della normativa vigente.
Tutto ciò è un’importante
garanzia di chiarezza, serietà
e trasparenza sia per
i soggetti già operanti sia
per coloro che vedono in
San Marino una piazza finanziaria
dove investire.

L.C.: “I Sammarinesi,
nella loro lunga storia,
hanno avuto sempre
coscienza del loro
lavoro e della capacità
di sapere attendere il
momento buono. Nella
sua veste di presidente
di Banca Centrale ci
vuole dire la sua opinione
per l’avvenire e
le sue concrete speranze
per il futuro?

R.C.: “Credo che la chiave,
soprattutto per un piccolo
paese, stia tutta nella
specializzazione e nella
competenza. Bisogna fare
poche cose e saperle fare
bene, meglio degli altri.
Vale anche per la finanza.
Ho più volte detto
che auspichiamo da qui a
qualche anno la rinascita
di un sistema finanziario
specializzato, una sorta
di boutique a livello internazionale
che approfitti
della possibilità di realizzare
un sistema basato
su agevolazioni e semplificazioni,
sempre però
nel pieno rispetto della
legge e degli standard internazionali.

L.C.: “Ritiene appropriato
che l’opposizione
abbia presentato
una mozione di sfiducia
nei confronti di
Banca Centrale che è
un organismo autonomo?”

R.C.: “No, ma non ritengo
neppure appropriato
sindacare le scelte di una
parte politica. Noi siamo
un organismo tecnico,
indipendente e al servizio
dell’intera comunità.
Credo che chiederò nelle
prossime settimane di
poter incontrare le diverse
forze politiche proprio
per sottolineare la nostra
indipendenza e il nostro
spirito di servizio”.

Luigi Console

La Tribuna Sammarinese

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