Intervista ad Allevi di Francesca Garavini

Intervista ad Allevi di Francesca Garavini

Il teatro Nuovo in estasi per Allevi

Il pianista ha suonato con l’orchestra sinfonica di San Marino

SAN MARINO – Dicono che è geniale. Con la sua musica ha incantato il mondo. Venerdì sera sono venuti da ogni angolo del Paese e anche da oltreconfine per sentirlo suonare, fino a riempire anche l’ultima poltroncina del teatro Nuovo di Dogana. E lui, che un po’ c’è abituato, non ha deluso le aspettative.

Riccioli elettrici, occhialoni, felpa e jeans neri e le immancabili all star ai piedi. Timidissimo, ma allo stesso tempo solare e gioiso come la sua musica Giovanni Allevi si muove sul palco come un bambino, microfono in mano presenta a voce bassa, bassissima, il suo concerto e se ne va via correndo con le braccia leggermente allargate a mo’ di aeroplanino per lasciare lo spazio dovuto all’orchestra sinfonica di San Marino diretta dalla bacchetta magica del meastro Daniel Kawka. Dopo 10 minuti fa capolino dalla tenda nera e ritorna, camminando come un folletto in direzione del suo piano, accarezza i tasti e comincia lo spettacolo. Alla fine la gente è in brodo di giuggiole e non smette più di applaudire e il musicista, il direttore e l’orchestra sono talmente contenti che vanno avanti e continuano a suonare: due bis per mandare tutti al settimo cielo.
Cos’è la musica per te?

La musica è per me una strega capricciosa che ha monopolizzato la mia vita. Mi costringe a peripezie incredibili, è un’amante voluttuosa, ma che però non mi ha mai amato teneramente. Lei bussa alla mia testa in qualsiasi momento, al supermercato a fare la spesa, quando lavo i piatti e io non posso fare altro che riportarla nella partitura così com’è. É incredibile come il pubblico abbia dimostrato così tanta sensibilità verso la mia strega.
Parlaci di questa tua evoluzione, cosa rappresenta? Quali territori inesplorati ti ha fatto scoprire?

Da un punto di vista musicale è un’evoluzione compositiva. In Evolution sono passato dal pianoforte solo alle sonorità allargate dell’orchestra sinfonica.

Da quattro anni a questa parte lei non mi dà tregua e come la sento la devo subito mettere sullo spartito. Suona nella mia testa in ogni momento e spesso mi causa problemi di relazione. Ci sono persone che possono immaginare cosa sento perchè hanno problemi di pensieri ricorrenti. Il pensiero ti gira e ti si rigira nella testa. Così accade a me con la musica.
Quanto ti sei sei seduto per la prima volta davanti a un pianoforte?

Avevo 4 o 5 anni. A casa c’era un piano verticale chiuso a chiave. Mio padre, musicista, era geloso e non voleva che lo toccassi. Ma io avevo scoperto dove aveva nascosto la chiave e così suonavo di nascosto tutte le volte che i miei non erano in casa. È così che è iniziato il mio viaggio fra i tasti bianchi e neri. Ho continuato fino ai 10 anni.
E non ti hanno mai scoperto?

Mai. Fino a quando un giorno, durante una recista scolastica, ho visto il piano sul palco e dall’altra il pubblico e spinto da non so cosa mi sono seduto fregandomene di tutto il resto e mi sono messo a suonare una melodia breve e poi sono scappato perchè pensavo che mio padre si sarebbe arrabbiato.
E poi cos’è successo?

Che mi ha rincorso, è riuscito a riacchiapparmi, mi abbracciato fortissimo e il giorno dopo mi ha iscritto al conservatorio. Dieci anni di piano e dieci di composizione.
E nel frattempo per non farti mancar niente ti sei anche laureto in filosofia con lode…


Ho studiato dai 10 fino ai 30 anni. Ho passato tutta la vita sui libri, non ho mai giocato a pallone con gli amici, ma alla fine il lieto fine c’è stato: l’affetto del pubblico.
Riusciresti a immaginare una vita senza musica?

Senza la musica non riuscirei a vivere.
Hai mai pensato a cosa avresti potuto fare di diverso?

Sono molto ansioso, quindi dovrei fare qualcosa che mi permetterebbe di non pensare… Lavare i piatti o fare la spesa, tanto per farti per esempio, mi danno sollievo. Dovrei fare un lavoro che mi permetta di concentrarmi. Suonare è un pò come fare una di queste attività: mi distende.

Come ti sei trovato con l’orchestra sinfonica di San Marino?

Sono così bravi e geniali che nell’ascoltarli eseguire la mia musica ho scoperto alcune cose che non avevo mai notato. Come dire? Grazie alla loro interpretazione speciale, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla mia musica

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