Intervista di Loris Pironi ad Antonella Mularoni, Alleanza Popolare

Intervista di Loris Pironi ad Antonella Mularoni, Alleanza Popolare

Intervista di Fixing al probabile futuro Segretario di Stato per gli Affari Esteri
Antonella Mularoni: il nuovo che ritorna
di Loris Pironi

Aveva davanti a sé altri cinque anni di lavoro importante, prestigioso
e ben remunerato come giudice alla Corte Europea di
Strasburgo.

Eppure Antonella Mularoni ha deciso di mollare tutto e tornare a casa. Per tuffarsi in un’avventura politica tutt’altro che scontata.

I fatti le hanno dato ragione.

E’ risultata la più votata della propria lista, quella di Alleanza Popolare, la coalizione a cui apparteneva – il Patto per San Marino – ha vinto le elezioni ed è la principale candidata a ricoprire la carica di Segretario di Stato agli Affari Esteri.

Volevamo intervistarla per farla conoscere ai sammarinesi, dopo oltre 7 anni di lontananza. Ma con 1.174 preferenze raccolte (è stata la seconda più votata, dopo Gian Carlo Venturini del PDCS) ci rendiamo conto che i sammarinesi la conoscono già.

Sì, non si sono dimenticati di me. E devo dire che mi ha fatto un piacere immenso. Sono rimasta lontana dalla politica per sette anni, non potevo sapere se la gente sapeva quello che realmente stavo facendo a Strasburgo. E invece è stata grande soddisfazione”.

In tanti hanno detto che Antonella Mularoni rappresenta ‘la vera novità di queste elezioni
politiche’. Lei si schernisce con una battuta, anzi citando un vecchio spot (non elettorale):
Più che nuova sono… lavata con Perlana. Scherzi a parte, prima della mia parentesi a Strasburgo ho fatto otto anni di politica attiva.
Quello che è nuovo è che, con ogni probabilità, assumerò incarichi di governo
”.

Ci riepiloghi la sua storia.

Il rapporto con l’Italia e l’UE? Negli ultimi anni è stato molto trascurato Non capisco come si faccia a dire che la firma sull’Accordo sia quasi fatta ”.

Sono stata tra i fondatori di Alleanza Popolare. Correva l’anno 1993, io avevo militato nel movimento giovanile della DC e insieme ad altre persone, provenienti non solo da quella esperienza
politica, ci presentammo alle elezioni come AP. Io ebbi il ruolo di coordinatore in campagna elettorale, ottenemmo 4 seggi, che diventarono 6 nel 1998.

Per sette anni all’opposizione, sino al 2001, fui il capogruppo consiliare del mio movimento.
Nel 2000 mi venne chiesto per la seconda volta, se ero disponibile a fare il giudice a Strasburgo. Così non mi ricandidai per la terza volta e decisi di accettare l’incarico alla Corte Europea
”.
Incarico che le è stato rinnovato lo scorso anno ma a cui, appunto, ha deciso di rinunciare per
ritornare in politica.

Avevo pensato che probabilmente la mia carriera politica fosse
arrivata al termine, ma evidentemente non si può mai dire.

Molti amici e anche tanti sammarinesi mi hanno chiesto di rinnovare il mio impegno. E così,
sebbene il mio incarico fosse stato rinnovato, ho pensato che fosse il caso di rientrare per portare
il mio contributo. Di problematiche da affrontare ce ne sono diverse, e io al mio Paese voglio bene
”.

Il suo partito l’ha di fatto candidata a Segretario agli Esteri. E gli alleati non paiono avere nulla
da obiettare.

E’ così, sembra che non ci siano contrarietà. Ma fino a quando non vi sarà l’ufficialità resterò in attesa. Sicuramente questa possibilità mi onora. E’ una grande responsabilità, nel caso in cui mi
sarà affidato questo incarico cercherò di onorarlo, facendo del mio meglio
.”

E’ pronta a firmare l’accordo di cooperazione con l’Italia?

Dalle notizie che ho letto sui giornali sembra che l’Italia sia disposta a cambiare le parti dell’accordo che non andavano bene a San Marino. Nel momento che da parte sammarinese le condizioni saranno ritenute soddisfacenti per il superamento di questi ostacoli, io sono assolutamente pronta a mettere la firma sull’accordo a nome del Governo.”

Come giudica la politica estera sammarinese degli ultimi anni?

L’ho detto in campagna elettorale: le priorità del rapporto con l’Italia e l’Unione Europea sono state molto trascurate negli ultimi anni, e il bilancio degli ultimi anni di politica estera è deficitario. Mi domando come si fa a dire che l’Italia è pronta a firmare l’Accordo di Cooperazione.
Tremonti non ha ancora dato l’ok, e senza il via libera del Ministero delle Finanze non si
firma nessun accordo. E poi ci sono diverse condizioni in sospeso, dalla mancata ratifica
dell’accordo contro le doppie imposizioni alla interpretazione unilaterale degli accordi del
1991. E non parliamo delle altre questioni relative al settore bancario e finanziario. Altro che
buone relazioni: io ritengo che i rapporti tra i due Stati siano ai minimi storici
”.

Cosa le hanno detto i vertici di AP per convincerla a lasciare
Strasburgo?

Io durante le vacanze estive rientro sempre a San Marino. E quest’anno ai primi di agosto la crisi era già scoppiata. Con AP ne abbiamo parlato a lungo: mi hanno chiesto di tornare, perché la situazione non era facile e loro sarebbero stati molto felici di un mio rientro. Io comunque non avevo chiuso definitivamente la porta, perché ho sempre considerato la mia presenza a Strasburgo
come una fase della mia vita ed un investimento personale e per il mio Paese
.”

La crisi economica internazionale sta rapidamente avvolgendo anche il Titano tra le sue spire. E
questo si aggiunge ai vari problemi endemici dell’economia e della finanza di San Marino.

Cosa si può e cosa si deve fare per arginarla?

Ne parleremo non appena il governo sarà insediato, quindi tra non molto. Ci sono problemi che dipendono dalla crisi internazionale, altre invece che si possono risolvere con rinnovati rapporti con l’Italia e con la UE. Non possiamo nasconderci dietro un dito, il 2009 e il 2010 non saranno anni facili, ma io voglio comunque essere ottimista. In una realtà piccola come la nostra le difficoltà si possono superare sicuramente meglio che in un Paese grande. Se mi chiedete se prenderemo provvedimenti speciali, posso rispondere che sono certa che il governo farà tutto il necessario per sostenere l’economia”.

Il Paese vi chiede un cambiamento.

Dobbiamo farlo. Innanzitutto l’abbiamo promesso agli elettori, e poi nel nostro programma di
governo ci sono diversi punti innovativi che intendiamo perseguire.
Di cose da cambiare ce ne sono tante, ma io come ho già detto sono ottimista. E in cinque anni riusciremo a far fare al Paese importanti passi avanti
”.

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