Intevento del Segretario Macina all’incontro BCSM e FMI 2008

Intevento del Segretario Macina all’incontro BCSM e FMI 2008

Intervento del Segretario di Stato Stefano Macina
all’incontro organizzato da per la presentazione del Rapporto del Fondo Monetario Internazionale
“Regional Economic Outlook: Europe – Reassessing Risks”

Centro Congressi Kursaal 6 maggio 2008

Intendo esprimere in primo luogo l’apprezzamento per quest’iniziativa congiunta della Banca Centrale di San Marino (BCSM) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e ringrazio per la sua presenza la relatrice Silvia Sgherri del FMI.

Vorrei partire dalla considerazione che la recente crisi finanziaria in atto a livello internazionale ha toccato solo molto marginalmente il sistema bancario sammarinese (tutti gli indicatori aggregati mostrano andamenti più che soddisfacenti) e potrebbe incentrarsi non solo sulle ultime successioni del settore sammarinese, ma soprattutto sugli sviluppi regolamentari (recenti e futuri) miranti a promuovere crescita e stabilità del nostro sistema.

Cenni all’andamento del sistema bancario sammarinese nel 2007

Nel corso del 2007 il sistema bancario della Repubblica di San Marino ha evidenziato una crescita significativa. La raccolta complessiva del sistema (diretta e indiretta) è cresciuta nell’anno del 12,2%, passando da 12,6 mld di euro a 14,2 mld di euro. Lo sviluppo degli impieghi è stato del 14,2% (da 4,2 mld di euro a 4,8 mld di euro).

La crescita dei mezzi propri del sistema bancario nei 12 mesi è stata del 7,1%. La patrimonializzazione complessiva ha raggiunto 1,2 mld di euro. Il rapporto mezzi propri totale attivo appare equilibrato ed è pari all’11%.

Lo stock dei crediti in sofferenza (44,1 mln di euro), seppure in lieve aumento sul totale degli impieghi dallo 0,65% del dicembre 2006 allo 0,92% del dicembre 2007, si mantiene entro soglie più che accettabili.

Il flusso reddituale di sistema è aumentato di 10 mln circa, da 150 mln di euro del 2006 a 160 mln di euro del 2007 (6,7%). La redditività sul patrimonio netto (ROE) tra il 2006 (13,9%) e il 2007 (13,8%) è rimasta stabile.

Sotto il profilo della liquidità del sistema, il rapporto impieghi/depositi, seppure con rilevanti differenze tra le singole banche, si è ragguagliato all’80%, valore che non lascia presumere tensioni di liquidità nell’immediato futuro.

La crescita appena descritta è più che soddisfacente specie se si considera che tra il 2006 e il 2007 il sistema ha affrontato la prima crisi bancaria nella storia della RSM. Ora che la crisi è terminata possiamo dire che la sua soluzione ha comportato costi limitati soprattutto se confrontati con i potenziali rischi sistemici che avrebbe potuto determinare.

Ricordiamo che il settore bancario e finanziario continua a rappresentare un settore trainante e fondamentale per l’economia sammarinese. Il suo contributo in termini di occupati (diretti e indiretti intorno a 1000 persone), e in termini di gettito fiscale (complessivamente poco meno del 50 per cento) rimane di primaria importanza. Non solo ma sulla crescita della piazza finanziaria il governo rimane assolutamente impegnato in quanto settore trainante per lo sviluppo della futura economia sammarinese.

Proprio le recenti crisi bancarie ha portato alla definizione di un documento assieme al sistema bancario e finanziario che interviene sul completamento dell’impianto normativo, il rafforzamento del sistema dei controlli compresi i presidi interni agli Istituti; l’allargamento delle relazioni internazionali; la crescita del capitale umano e l’attrazione di San Marino.

Quanto appena detto mi porta a fare alcune rapide considerazioni sul legame tra crescita economica del Paese e una moderna regolamentazione e adeguata vigilanza del mercato bancario.

b) Il legame tra crescita economica e regolamentazione del mercato bancario

Non è questa la sede per una discussione sulla necessità o meno di una “public regulation” in campo finanziario. Infatti, nonostante il dibattito teorico abbia stabilito la necessità di un intervento regolamentare, è un dato di esperienza – ormai acquisito da tempo nei Paesi in cui i mercati finanziari hanno raggiunto un adeguato livello di maturazione – che solo quando le modalità di comportamento degli intermediari si combinano in modo virtuoso con adeguate regole ed efficaci azioni dell’autorità di vigilanza il mercato stesso adempie la sua funzione di assicurare la difesa degli interessi dei risparmiatori, assicurare una crescita del settore e svilupparsi nella stabilità.

Si è potuto constatare, nel corso degli anni, che la stabilità e l’efficiente funzionamento di un sistema finanziario, anche grazie all’azione di vigilanza, innescano un circolo virtuoso dal quale deriva l’innalzamento del livello di fiducia dei risparmiatori, l’attenuazione delle incertezze sul futuro, l’incentivazione per gli intermediari stessi a una corretta allocazione delle risorse con effetti assolutamente benefici sull’intero sistema economico.

Ne consegue che una crescita ordinata ed efficiente del sistema economico nel suo insieme non può prescindere da un set di regole volto a disciplinare le attività degli intermediari e, più in generale, il funzionamento del mercato, sotto il profilo della stabilità.

c) Sviluppi e caratteristiche della regolamentazione

Come è ovvio non esiste un insieme di regole che può essere considerato ottimale “a priori” per tutti i sistemi bancari. Né la disciplina che presiede al funzionamento del mercato può essere considerata un dato esogeno al sistema stesso. Essa, al contrario, ha origine dalle caratteristiche di ogni sistema economico. E’ stato necessario e lo sarà anche in prosieguo di tempo, quindi, avere in debito conto le specificità del sistema economico sammarinese.

Se ciò è vero è, tuttavia, altrettanto vero che la crescente globalizzazione dei mercati impone ai Governi e alle Autorità di vigilanza di tenere conto anche degli effetti dell’integrazione tra Paesi, operatori economici e prodotti finanziari e, pertanto, di riconsiderare il quadro normativo al fine di renderlo compatibile con il contesto internazionale.

E’ considerando questi punti fermi che si sta procedendo in un programma di vasta portata di ammodernamento del sistema finanziario.

I passaggi salienti della regolamentazione del sistema finanziario sammarinese si possono riassumere nella creazione nel 2005 dell’Autorità unica (la Banca Centrale) e nell’emanazione della legge fondamentale in materia di imprese e di attività bancaria, assicurativa e finanziaria (LISF) che ha dato l’avvio a una stagione di riforme delle attività finanziarie, demandando i compiti di normazione secondaria alla BCSM.

A distanza di quasi tre anni dalla nascita della Banca centrale e dall’emanazione della LISF penso si possa fare un primo bilancio molto positivo dei modelli istituzionali e normativi scelti da San Marino.

San Marino è stato tra i primi paesi al mondo a seguire il modello dell’autorità unica e oggi osserviamo che la maggior parte dei paesi sta ora muovendosi nella stessa direzione. Peraltro le ragioni a sostegno di questo modello istituzionale sono certamente più forti in un piccolo paese.
Anche sul fronte normativo la scelta di un testo unico attraverso il quale affidare una delega al governo e all’autorità di settore può essere valutato positivamente. L’attività regolamentare secondaria della Banca centrale ha prodotto e introdotto importanti regolamentazioni in tempi rapidi.

La regolamentazione degli organismi di investimento collettivo (nel 2007 è stata autorizzata la prima SG di diritto sammarinese) l’emanazione del primo regolamento organico in materia di attività bancaria e, da ultimo, l’emanazione del primo regolamento in materia assicurativa, per il ramo vita (entrato in vigore ieri) sono alcuni degli esempi più importanti dell’attività regolamentare per lo sviluppo del nostro sistema messi in campo dalla nostra piccola autorità di settore risolvendo questioni annose su cui San Marino dibatteva da svariati anni (penso alle assicurazioni e ai fondi di investimento solo per citare i casi più eclatanti)

Ovviamente non è escluso che si possa già avvertire la necessità di aggiustamenti in corso d’opera per avvicinare sempre più la regolamentazione al soddisfacimento dei mutevoli bisogni del mercato. Ad integrazioni e emendamenti sia della LISF sia dello Statuto di Banca centrale stiamo già lavorando, ma si tratta di normali operazioni di manutenzione che non comportano stravolgimenti degli assetti già individuati.

Venendo ai recenti sviluppi regolamentari che più interessano il tema di oggi, che riguarda gli effetti sul settore bancario europeo causati dalla crisi finanziaria internazionale, fatemi ricordare che cosa San Marino ha fatto per aumentare la stabilità del suo sistema e per innalzare i presidi a difesa delle crisi.

Il principale obiettivo della BCSM nell’emanazione nel 2007 del regolamento sull’attività bancaria è stato proprio l’innalzamento del livello complessivo della stabilità delle banche attraverso regole di prevenzione.

Con il regolamento banche la BCSM ha dettato una disciplina volta, da un lato, a sollecitare le banche ad accrescere il livello di patrimonializzazione, e ad operare anche i necessari riassetti organizzativi e di controllo interno, e dall’altro, a rendere più certi e trasparenti i rapporti con la clientela.

Un corretto e trasparente rapporto banca – cliente non solo rafforza la fiducia che i risparmiatori ripongono nel complessivo sistema bancario ma costituisce anche una leva su cui le banche possono fare perno per una sana competizione, riducendo, per questa via, i rischi legali e reputazionali delle proprie attività. Non è un caso che la LISF, tra gli obiettivi assegnati alla Vigilanza, ha previsto anche la trasparenza e la correttezza dei comportamenti degli intermediari.

d) Aspetti del sistema bancario sammarinese ancora da regolamentare

Uno dei primi aspetti su cui si sta già intervenendo in questi giorni è la nuova normativa sull’Antiriclaggio a seguito delle raccomandazioni del Moneyval, che andrà a ridisegnare anche l’attuale struttura di Banca Centrale dando piena autonomia alla nuova agenzia di informazione finanziaria ex FIU.

L’immediato futuro vedrà poi il completamento della disciplina del sistema bancario attraverso l’emanazione, ormai prossima, del regolamento dei bilanci, finalizzato ad omogeneizzare le modalità di rappresentazione dei dati di bilancio in un’ottica di maggiore comunicazione al mercato e di più facile comparabilità dei bilanci.

Il rafforzamento dei controlli cartolari sulle banche sarà ottenuto, a breve, mediante l’emanazione del regolamento sulla vigilanza informativa che, attraverso la razionalizzazione dell’esistente e l’ampliamento del set di dati trasmessi con i flussi informativi, ha lo scopo di consentire una più adeguata ed efficace azione di vigilanza. Ciò renderà possibile alla BCSM, in un’ottica di prevenzione dell’instabilità, effettuare diagnosi precoci e più certe sull’eventuale deteriorarsi delle situazioni aziendali, al fine di aiutare le banche in difficoltà a ritornare su di un sentiero di sana e prudente gestione.

L’ultimo tassello che andrà a comporre il mosaico del quadro normativo relativo al sistema bancario è l’assicurazione dei depositi.

Quest’ultima, associata alla regolamentazione di vigilanza e al credito di ultima istanza, è considerata da sempre, per ogni sistema bancario, il terzo cardine fondamentale che compone la complessiva rete di protezione (safety net) per assicurare la stabilità del sistema bancario.

La stessa Direttiva Comunitaria (94/19 CE), sin dall’inizio degli anni ’90, ha reso obbligatoria l’istituzione di sistemi di garanzia dei depositi, per i Paesi appartenenti all’UE, in quanto la tutela dei depositi era già, all’epoca, considerata essenziale, al pari delle regole prudenziali, per rafforzare la stabilità del sistema bancario.

E’ forse prematuro, perché ancora oggetto di approfondimento da parte della BCSM e del Governo, dare indicazioni circa il sistema di garanzia dei depositi che vedrà la luce a San Marino. Tuttavia, al momento, si possono immaginare già alcune linee guida, che si concretizzano, in fondo, in regole di generale buon senso:

1. il sistema di garanzia dei depositanti, come negli altri Paesi europei, sarà obbligatorio;

2. il limite di copertura dei depositi dovrà essere adeguato a tutelare i piccoli depositanti non in grado di assumere informazioni sull’intermediario e, al tempo stesso, non dovrà essere così elevato da dissuadere i depositanti dal valutare la qualità delle banche alle quali affidare i propri risparmi (qualcosa di molto vicino al limite minimo fissato dalla Direttiva potrebbe costituire una soglia interessante);

3. Si dovrà tener conto delle condizioni iniziali del nostro giovane sistema prevedendo meccanismi di contribuzione e di finanziamento adeguati.

e) Conclusioni

In conclusione, è necessario sottolineare che la valutazione dell’efficacia di un modello di regolamentazione flessibile come quello appena descritto va effettuata nel tempo e in relazione, sia al grado di capacità delle Autorità creditizie di cogliere le esigenze del mercato, sia al livello di maturazione che, nel corso dei prossimi anni, il mercato riuscirà a raggiungere sotto la supervisione della BCSM.

Nell’attuale fase si può solo constatare che molto è stato fatto e che, tuttavia, ancora molto bisogna fare per aiutare San Marino a diventare un moderno centro finanziario e per migliorare la sua stabilità e facilitare la sua integrazione internazionale.

Inoltre in aggiunta agli sviluppi normativi è auspicabile che le dinamiche di mercato determinino un processo di consolidamento di un settore che ha ancora una struttura dimensionale basata per molti versi su istituti troppo piccoli. Aspettare che la crescita di questi istituti più piccoli avvenga solo per il canale della crescita interna potrebbe richiedere tempi eccessivamente lunghi. In questo contesto fenomeni di aggregazione, eventualmente anche aiutati dall’esterno, potrebbero essere auspicabili.

Se la riforma del settore finanziario riuscirà, come credo, ad interpretare le esigenze di stabilità e di omologazione internazionale dell’intero mercato finanziario si potrà efficacemente promuovere un’integrazione finanziaria internazionale che non prevederà più soltanto vincoli e penalizzazioni per i nostri operatori, ma si trasformerà invece in occasione di crescita e di opportunità utili per la crescita del settore e dell’intera economia nazionale.

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