ISRAELE, NON SI PLACA LA VIOLENZA CONTRO LA STRISCIA DI GAZA

ISRAELE, NON SI PLACA LA VIOLENZA CONTRO LA STRISCIA DI GAZA

Nonostante le numerose richieste internazionali di cessare l’offensiva contro la Striscia di Gaza, che, secondo fonti mediche, avrebbe finora provocato la morte di centinaia di persone, in gran parte civili, nell’arco di soli 5 giorni, il governo israeliano ha fatto sapere che non ha intenzione di fermare gli attacchi missilistici contro i militanti di Hamas.

Ieri il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha indetto lutto nazionale e ha sospeso le trattative per la pace tra Israele e l’Autorità palestinese.

Il presidente israeliano Olmert e i suoi funzionari non sembrano voler per ora ascoltare le dure condanne da parte del Consiglio di Sicurezza Onu, che per voce del segretario generale Ban Ki-moon ha criticato un uso “eccessivo” della forza. Richieste di tregua sono arrivate anche dalla Casa Bianca e dal discorso dell’Angelus di ieri mattina di papa Benedetto XVI.

Secondo il ministro degli esteri Massimo D’Alema il deterioramento dei rapporti tra lo Stato di Israele e l’Autorità palestinese mina il progetto di pace elaborato durante la conferenza di Annapolis, volto alla creazione di uno Stato binazionale.

Durante la puntata di ieri sera della trasmissione “Che tempo che fa”, Fabio Fazio ha realizzato un’intervista ad Abraham Yehoshua, nel corso della quale lo scrittore israeliano ha spiegato la necessità di uno sforzo per la creazione di uno Stato binazionale.

Intanto, lo ayatollah iraniano Ali Khamenei ha esortato i mussulmani e i loro leader a combattere contro Israele, accusando gli Usa di assecondare il comportamento israeliano.

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