Italia Oggi, La tracciabilità ad ampio raggio, Cristina Bartelli, Manovra Correttiva

Italia Oggi, La tracciabilità ad ampio raggio, Cristina Bartelli, Manovra Correttiva

Italia Oggi
La tracciabilità ad ampio raggio
Cristina Bartelli

Il decreto sulla Manovra Correttiva
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contiene un pacchetto di misure che sferrano un altro duro colpo ai paradisi fiscali. Si chiudono le attività professionali in uscita e in entrata con l’Italia per i paesi di una nuova speciale black list di paesi che non collaborano ai fini antiriciclaggio e fiscali. Con sanzioni per chi contravviene alla disposizione e ci vorrà un’autorizzazione del Mef per società di paesi «canaglia» che vogliono partecipare alle procedure di aggiudicazione degli appalti.

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Attacco ai paradisi. Una chiusura dei confini professionali e d’affari italiani per gli stati canaglia da inserire in una nuova black list, in cui San Marino, viste le tensioni con il Mef si candida ad entrare. I professionisti e gli intermediari dovranno incrociare le braccia nei confronti di questi stati colpevoli di rischio riciclaggio e di mancanza di adeguato scambio di informazioni in materia fiscale. Per le ipotesi future si astengono dall’instaurare qualunque tipo di rapporto continuativo, per quelli in essere devono interrompere la prestazione professionale se la parte sia trust, fiduciaria, società anonima o controllate che hanno sede nei paesi della superblack list.

Appalti con autorizzazione. Le imprese residenti nel Principato di Monaco, ma anche gli Emirati Arabi e Dubai, San Marino, Lussemburgo, Malta, Svizzera (per citare solo alcuni degli stati presenti nelle due black list del ministero dell’economia persone fisiche e imprese), potranno partecipare alle gare in Italia per l’aggiudicazione degli appalti solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte del Mef. Il rilascio dell’autorizzazione è subordinato alla condizione di individuare l’operatore economico attraverso la comunicazione dei dati su chi sono i titolari effettivi delle partecipazioni fiduciarie. La disposizione si applica anche in deroga agli accordi bilaterali. E in questo caso l’esclusione può essere estesa anche a paesi che non rientrano nelle black list per particolari categorie.

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