ITALIA-S.MARINO. IDV A CASALI: TITANO PARADISO FISCALE Agenzia Dire-Torre1

ITALIA-S.MARINO. IDV A CASALI: TITANO PARADISO FISCALE Agenzia Dire-Torre1

SENATORE INTERROGA GOVERNO MONTI SU LOTTA A EVASIONE
Al governo del Titano non piace essere etichettato “paradiso fiscale”, eppure dal Senato c’e’ chi rilancia la lotta alla fuga di capitali verso Paesi dal calibro delle Cayman, San Marino incluso. E’ il senatore Idv Elio Lannutti che, nell’interrogazione rivolta nella seduta di ieri ai
ministri dell’Economia e dell’Interno, quindi Mario Monti e Anna Maria Cancellieri, chiede di “attuare una lotta seria ai paradisi fiscali”. E tra questi cita proprio la Repubblica di San Marino e i numeri della fuga dei capitali italiani diffusi non solo dalla Guardia di finanza, ma anche dall’Aif, Agenzia di informazione finanziaria sammarinese (corrispondente dell’Uif). Spulciando la
rassegna stampa che ha riguardato il Titano negli ultimi mesi, Lannutti sostiene la tesi che “il grande flusso dei soldi neri da e per San Marino non si ferma”, anche grazie agli spalloni in
bicicletta. Il senatore elenca quindi i dati del rapporto Aif del 2010 che ha registrato in un anno 29 corrieri del nero fermati al confine con piu’ di 10.000 euro, “due al mese”.
Dati di due anni fa, ma tanto basta per sostenere che “San Marino, tra black list e rapporti da recuperare con l’Italia, ancora per molti viene considerato un paradiso fiscale bello e
buono”. Il senatore tira in ballo anche Casali, Guardasigilli, che erroneamente mette al posto di Pasquale Valentini, definendolo segretario di Stato alle Finanze.
Di fatto, per Lannuti, in molti restano dell’idea che la piccola Repubblica resti un paradiso del
fisco, “con buona pace di Augusto Casali- scrive il parlamentare italiano- segretario di Stato alle Finanze di San Marino, socialista sammarinese di lungo corso, il quale in Consiglio grande e generale, ma anche nel corso di una puntata di Otto e Mezzo ha scandito ‘Non siamo mai stati un paradiso fiscale'”.
Lannuti se la ride definendola “un’uscita perentoria condita dalla consueta retorica delle solidarieta’ a Garibaldi e dell’ospitalita’ ai 100 mila sfollati riminesi nella seconda guerra mondiale”.
   In definitiva, San Marino per un parlamentare italiano resta alla pari delle isole Cayman e delle Bahamas, anche alla luce dell’ultimo scudo fiscale, da cui “si calcola che in Italia siano
rientrati appena poco piu’ di un terzo dei 14 miliardi che erano conservati nelle banche di San Marino”. Tanto basta per emettere la sentenza definitiva: la piccola Repubblica rimane un paradiso fiscale per molti “ad onta dei tanti pronunciamenti fatti sulla regolarizzazione delle faccende finanziarie equivoche”.

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