“SOCIALISTI FUTURI ALLEATI? SOLO CON PROGRAMMI CONDIVISI”
La firma con l’Italia e’ un passaggio
“imprescindibile per continuare nel percorso del nuovo modello
economico” su cui si e’ incamminata la Repubblica. Marco Gatti,
segretario del Pdcs, Partito democratico cristiano sammarinese,
capofila della maggioranza, commenta quella che sara’ una data
storica per il Titano: il 13 giugno, 2012, mercoledi’ prossimo,
quando alla Farnesina i responsabili degli esteri del governo
italiano e di quello sammarinese, rispettivamente Giulio Terzi di
Sant’Agata e Antonella Mularoni, sottoscriveranno il protocollo
il Protocollo di modifica dell’Accordo contro le doppie
imposizioni fiscali tra la due Repubbliche.
Un’obiettivo verso cui l’attuale governo e maggioranza si sono
prodigati dall’inizio legislatura, non senza il sostegno, in piu’
occasioni, delle forze di minoranza, a colpi di ordini del giorno
e provvedimenti legislativi anche rivoluzionari, vedi quello
sullo scambio di informazioni fiscali e la recente introduzione
nel codice penale del reato di stampo mafioso. Piu’ in generale, ogni sforzo e’
stato compiuto per giungere alla normalizzazione dei rapporti con
l’Italia che dal 2010 ha piazzato la piccola Repubblica nella
black list del Mef, con pesanti conseguenze sul mondo
imprenditoriale e, di riflesso, sulle finanze pubbliche. Tanto
che con il prolungarsi della mancanza di dialogo tra i due Paesi
non sono mancati momenti di tensione, in questi ultimi anni,
all’interno del governo e della coalizione di maggioranza. Anche
per questo, Gatti riconosce che la firma rappresenta un traguardo
atteso da esecutivo e Patto, “in quanto conferma che gli sforzi
fatti stanno portando risultati e sono apprezzati”.
E l’evento cade in un quadro politico in piena fibrillazione:
appena una settimana fa la promessa pubblica di unione per le
prossime elezioni tra Psrs e Nps, che hanno presentato il logo
del futuro Partito socialista sammarinese. “Abbiamo sempre
prestato attenzione al processo di aggregazione socialista”,
spiega Gatti. E raccogliendo le parole lanciate ieri da Paride
Andreoli, presidente del Psrs, ribadisce il concetto: “Se saremo
alleati alle prossime elezioni, sara’ la condivisione
programmatica a dirlo”. A riguardo Gatti non sembra pessimista:
“Storicamente- prosegue il leader di maggioranza- la nostra aerea
e quella socialista sono sempre state capaci di trovare punti di
convergenza cosa che anche oggi abbiamo, pur nelle differenze,
anche con Nps”.Da via delle Scalette si guarda anche
alla nascita dei diversi movimenti “civici” spuntati nel Paese di
recente. A loro Gatti non chiude la porta, ma ci tiene a mettere
dei fermi paletti: “Il dialogo e’ possibile con chi lo vuole e ha
proposte da fare”. Il Pdcs non si tira indietro, a condizione che
“questi movimenti siano disponibili al confronto sulla base della
proposta e non solo della delegittimazione delle persone e degli
interventi”. Al momento pero’, la data ufficiale di fine
legislatura e’ il 2013, mentre nell’agenda di governo molti
provvedimenti restano in stand by. Il Patto, assicura lo
scudocrociato, va avanti sulla strada intrapresa, solleticando il
senso di responsabilita’ delle forze di minoranza: “Siamo
impegnati a realizzare quei passaggi che riteniamo fondamentali
per un rilancio economico- spiega- che dovra’ tener conto del
mutato contesto internazionale e delle scelte che il Paese ha
fatto”.
Volonta’ di governo e maggioranza e’ quella di “portare a
conclusione tutti i passaggi possibili- prosegue Gatti- perche’
ogni giorno perso e’ un danno che pagheremo poi”. Per questa
ragione, “continueremo nel confronto con tutti i partiti-
conclude- compresi quelli dell’opposizione, come d’altronde ci
siamo impegnati nel Consiglio grande e generale”.
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