KOSOVO, IL GIORNO DOPO LA DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA

KOSOVO, IL GIORNO DOPO LA DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA

Nella giornata di ieri il segretario di stato Condoleezza Rice ha dichiarato ufficialmente il riconoscimento statunitense del Kosovo, quale Stato indipendente e sovrano.

Secondo il presidente George W. Bush, impegnato per l’intera settimana nel suo viaggio in Africa, si tratta dell’unico modo per portare la pace nei Balcani.

A seguito dell’annuncio, il governo serbo ha deciso di richiamare in patria il proprio ambasciatore a Washington. La Serbia ha, infatti, annunciato che ritirerà i propri ambasciatori da tutti quei paesi che proclameranno il riconoscimento del nuovo Stato kosovaro.

Il riconoscimento da parte dell’Italia avverrà solo domani con deliberazione del Consiglio dei Ministri. Intanto il presidente serbo Boris Tadic ha inviato una missiva al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, senza tuttavia che sia stato diffuso il contenuto della lettera.

Il Ministro degli esteri Massimo D’Alema ha abbassato i toni, affermando pubblicamente che tra Belgrado e Pristina esistono dei problemi, ma non certo delle tensioni, e ha rinnovato il proprio appoggio anche al governo serbo. Secondo il ministro, la scelta italiana di procedere alla deliberazione del riconoscimento del nuovo Stato è inevitabile, stante l’impegno assunto nel Paese dal governo italiano sia a livello civile che militare.

La Russia, in opposizione alla decisione unilaterale del Kosovo di proclamarsi indipendente, per voce del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ha nuovamente annunciato che in questo modo si pongono grossi rischi di stabilità internazionale e ha sottolineato l’illegalità della missione Ue nel Paese.

Il Cremlino teme che la secessione kosovara possa scatenare le tensioni secessioniste di altri Paesi.

In particolare, il generale russo Yuri Baluyevski ha messo in relazione la dichiarazione di indipendenza del Kosovo con la violazione del principio di inviolabilità dei confini, che trova base giuridica nel trattato di Yalta (1945) e di Helsinki (1973).

Intanto, il Kosovo ha già approvato le sue prime 10 leggi.
E’ di ieri la notizia che alcuni gruppi di serbi, contrari all’indipendenza, hanno assaltato alcuni punti di frontiera, rendendosi necessario l’intervento delle forze NATO (Kfor). Fortunatamente non si registrano feriti, tuttavia, come misura precauzionale due valichi di frontiera sono stati chiusi per 24 ore.

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