Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino: Alfredo Manzaroli lascia il Psrs / “Stanco della vecchia politica” / Lo accoglie a braccia aperte la Lista della libertà. A tenerlo a battesimo nel Patto il Segretario Arzilli
Già diverse volte aveva votato con
la maggioranza. Lo ha confermato
lui stesso quando ieri ha formalizzato
la sua uscita dal Psrs e
dall’opposizione. Ad accoglierlo
un gruppo di consiglieri del Patto
che con lui hanno presenziato
alla conferenza stampa. Alfredo
Manzaroli va così a sommare ufficialmente
il suo voto a quelli del
Patto, accolto a braccia aperte da
Maria Luisa Berti, Massimo Cenci,
Gian Nicola Berti, Antonio
Battistini e Filippo Tamagnini e
anche dal segretario all’industria
Marco Arzilli.
“Il punto di partenza per fare
davvero un cambio di metodo
alla luce del riconoscimento di
Moneyval e Ocse”, viene spiegato.
Questa l’occasione dell’annuncio
della fuoriuscita.
Quindi gli esponenti della Lista
della Libertà e della maggioranza
accolgono Manzaroli il cui approdo
non è ancora definitivamente
deciso. Quello di ieri appare un
passaggio intermedio. Nell’operazione
sembra abbiano lavorato
parecchio dietro le quinte i democristiani,
ma un salto dai socialisti
a via delle Scalette appariva
troppo lungo. Così si passa per
la decantazione del consiglierato
indipendente con l’avallo degli
amici della Lista della Libertà, di
un paio di democristiani e la benedizione
eccellente del segretario
all’Industria.
Il quadro adesso
vede una maggioranza che si
rafforza e forse non rischierà più
di fare mancare il numero legale
perché qualcuno arriva tardi
facendoci una pessima figura. Il
Psrs inizia a subire forze centrifuge
che potrebbero fare seguire
all’uscita di Manzaroli altre pesanti
decisioni. Il Psd è sempre
più intento a cercare un dialogo
diretto con la Dc visto che è saltata
l’intesa con Nps dove Massimo
Cenci, per ora ancora nei ranghi,
è dato per molto vicino a Noi sammarinesi,
nell’ambito della stessa
lista e gruppo consigliare.
Noi
sammarinesi, peraltro, sono dati
in odor di confluenza nella Dc o
attraverso il Patto federativo del
quale si va ragionando da mesi o
attraverso un ritorno all’ovile. In
sintesi sembra che pian piano il
Patto stia raggranellando i numeri
che gli servono per arrivare senza
troppi rischi a fine legislatura
approvando i suoi provvedimenti
con la Dc che fa da catalizzatore
e interlocutore degli interessi del
rampantismo politico.
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