La cassazione sulla Cassa di Risparmio

La cassazione sulla Cassa di Risparmio

Corte di Cassazione: “La Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino ha agito all’interno di un quadro normativo e istituzionale chiaro, preciso e individuato. Le banche sammarinesi sono equiparate a tutti gli effetti alle banche operanti nel territorio della Repubblica italiana” – Tutto “alla luce del sole”: la Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino ha agito all’interno di un “quadro normativo e istituzionale chiaro, preciso e individuato”. Mentre il Tribunale del riesame di Forli’ ha ritenuto sussistenti indizi basati su “dichiarazioni generiche e sommarie”. Sono state rese pubbliche oggi le motivazioni con cui la Corte di Cassazione di Roma, il 19 dicembre scorso, aveva annullato, senza rinvio, il sequestro di 2,6 milioni di euro da parte della Procura di Forli’ nell’ambito dell’inchiesta ‘Re Nero’. Il provvedimento del Pubblico ministero, Fabio Di Vizio, che aveva dunque creato non pochi problemi alla Cassa di Risparmio di San Marino, a detta della Cassazione si fondava su “accuse insussistenti”, come si legge in una nota dell’Istituto di credito del Titano. Non solo, chiariscono poi le motivazioni della sentenza, il trasporto di valuta “avveniva in via surrettizia, ma alla luce del sole e in via istituzionale e sistematica”. Appare insomma “del tutto gratuito parlare ‘di chiaro nascondimento alle autorita’ pubbliche di vigilanza dell’identita’ del soggetto per conto del quale venivano eseguite le operazioni'”. Si tratta, infatti, di “somme che venivano erogate in ultima analisi dalla Banca d’Italia, sulle base di precise convenzioni pattizie”. Cio’ significa, proseguono le motivazioni della sentenza, che “le banche operanti nel territorio della Repubblica di San Marino sono equiparate a tutti gli effetti alle banche operanti nel territorio della Repubblica italiana”.
“Siamo pienamente soddisfatti”, commentano i vertici della Cassa di Risparmio di San Marino, che ritengono “premiata” la loro “fiducia nella magistratura e riconosciuta la piena legittimita’ del proprio operato”. L’auspicio, termina la nota dell’istituto di credito sammarinese, e’ che questa sentenza faccia definitivamente “chiarezza circa il quadro normativo che disciplina i rapporti convenzionali tra Italia e San Marino e fra le istituzioni bancarie dei due Paesi”.

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