La conferenza stampa dei Biagioli. Agenzia Dire Torre 1

La conferenza stampa dei Biagioli. Agenzia Dire Torre 1

GIUSTIZIA. PROCESSO BIAGIOLI “IMPOSSIBILE”, LA DIFESA LASCIA 

IN AULA TESTE CONFERMA ATTO ILLECITO: “NON E’ ATTENDIBILE”   

Gli avvocati di difesa del processo Biagioli alzano bandiera bianca: “Il nostro contributo e’ inutile”. E’ questo l’ultimo colpo di scena della lunga giornata che vede riaprirsi il processo che vede imputati a San Marino l’ex comandante della Gendarmeria, Marcello Biagioli, e il figlio Carlo. Secondo l’accusa avrebbero falsificato un foglio di servizio che avrebbe fornito un alibi a un membro della banda della Magliana.

    La partita si e’ giocata su due campi. Dopo due anni di stop si e’ tornati in aula in tribunale e durante il dibattimento il teste Marino Paoloni, ai tempi vicebrigadiere, ha affermato di essere stato presente all’atto incriminato. Allora dovrebbe essere “imputato con noi”, replica alla stampa nel suo ufficio, in serata, Carlo Biagioli. “Il testimone- ironizza- dopo sei anni dalla prima deposizione e a nove dai fatti ora si ricorda tutto perfettamente. È un miracolo o forse merito di qualche pasticchina. Certo non e’ facile, ha cambiato quattro volte versione. E se ha assistito veramente, come pubblico ufficiale dovrebbe essere sul nostro stesso piano”. E non e’ che l’ultima di una serie di “anomalie” che hanno portato i tre avvocati di difesa, Marco Martines, Carlo Nannini e Luca Biagioli, a rimettere l’incarico. “La salvaguardia di alcuni sacrosanti principi- recita l’atto di rinuncia- e’ parsa piu’ volte sottoposta a una intollerabile tensione”. Insomma impossibile difendere adeguatamente. Se la testimonianza, e relativa ricostruzione, sono “paradossali”, con “elementi che non tornano e sono difficilmente spiegabili”, attacca l’avvocato Biagioli, presente in conferenza stampa, il processo, sottolinea, va avanti, e dovrebbe concludersi nella prossima seduta di mercoledi’ 14 settembre, senza che il giudice Gilberto Felici possa emettere la sentenza. Non e’ stato infatti ancora espresso giudizio sulla sesta istanza di ricusazione presentata dalla difesa. Pero’ “la prescrizione e’ sospesa, mentre il processo va avanti”, sottolinea il legale.     Ancora. C’e’ stata una “forzatura non da poco” con l’assegnazione dell’esame dell’istanza di ricusazione di Felici all’avvocato Nicolini e non a Stefano Canestrari, che era si’ in regime di prorogatio ma senza la presa d’atto delle dimissioni da parte del Consiglio grande e generale. Infine Felici, secondo la difesa, avrebbe svolto “indagini personali” sulla vicenda. Lo smaschererebbe il riferimento oggi in Aula a “piccoli lavori di macelleria” tra Paoloni e un altro testimone, dicitura che non compare nelle 3.500 pagine di fascicolo. Il “prosciutto e il maiale” ironizza l’imputato Biagioli, mentre l’avvocato Biagioli ci va giu’ duro: “E’ molto grave. Il processo e’ compromesso e i diritti degli imputati violati. Non siamo piu’ utili per i nostri assistiti”.     Mentre si medita un ricorso agli organi internazionali mercoledi’ andra’ in scena quello che dovrebbe essere l’ultimo atto del processo che finira’ senza una sentenza. I Biagioli non scelgono altri legali e non parleranno. Ma se la ricusazione di Felici si basasse su fatti accaduti, e’ la domanda che pongono, quale autorevolezza e serenita’ di giudizio avrebbe?

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