Nel ringraziare il P.D.C.S per il cordiale invito che ha voluto riservare ai partecipanti alla ventottesima Consulta, esprimiamo il nostro compiacimento per le espressioni di apprezzamento e di disponibilità nei confronti dei cittadini all’estero, che il direttivo ha voluto manifestarci. Siamo grati della disponibilità dichiarata da questo partito a portare il proprio contributo per il mantenimento dell’unità di tutti i cittadini, anche se avremmo preferito rilevare questa disponibilità e questo contributo in momenti più pregnanti della nostra storia, quando si approntavano leggi ed articoli di leggi penalizzanti per i cittadini all’estero.
Teniamo conto, comunque, della disponibilità odierna e non mancheremo di manifestare il nostro pieno apprezzamento nel momento in cui tali enunciazioni di massima avranno trovato il loro sbocco in realizzazioni pratiche.
Per quanto riguarda la Consulta, riteniamo che non ci sia stato alcun ridimensionamento.
Al contrario ci sembra dimostrata una aumentata vitalità e una maggior presa di coscienza del proprio valore e dei propri fini.
Le comunità hanno partecipato in maniera fattiva ai lavori, con convinzione ed entusiasmo, dimostrando il proprio apprezzamento per l’opera svolta dal direttivo col rieleggere la Presidente e tutto l’Ufficio di Presidenza.
La Consulta ha rappresentato quest’anno un momento propositivo che guarda al futuro.
Ha dimostrato vitalità, innovazione, coesione e determinazione.
Il fatto che una Comunità non abbia partecipato ai lavori, anche se ci è dispiaciuto per il sentimento di unità e fratellanza che ci distingue, non ci sembra comunque determinante ai fini della buona riuscita dei lavori.
Questa circostanza si è verificata altre volte, senza che i media vi attribuissero significati voluti.
Può darsi che ci sia un disagio in una Comunità e che ne abbia determinata l’assenza, (assenza che non è stata motivata all’Ufficio di Presidenza), ma, come dimostrano i fatti, questo disagio non c’è fra le 24 Comunità che hanno partecipato alla ventottesima Consulta in perfetta armonia ed unità di intenti.
L’Ufficio di Presidenza crede nel confronto e nel dialogo, che ha sollecitato costantemente, ma non vuole che il dialogo si trasformi in monologo, perdendo ogni sua utilità.
E intende portare avanti, nel rispetto delle Istituzioni, i temi della parità fra cittadini e della giustizia, non pretendendo niente di più di quanto le è garantito dalla “Dichiarazione dei Diritti” e dalla Convenzioni Internazionali.
Perciò continuerà ad operare, fiduciosa nelle intese future, per la parità dei diritti e per il progresso del Paese con lealtà e disponibilità al confronto, ma anche con la determinazione necessaria al raggiungimento dei propri fini.
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