La crisi investe anche San Marino. Inopportuno per Su realizzare il secondo pilastro pensionistico

La crisi investe anche San Marino. Inopportuno per Su realizzare il secondo pilastro pensionistico

‘Uno stato civile, non fa pagare ai figli le colpe dei padri’. Secondo
Roberto Ciavatta, responsabile del gruppo lavoro e previdenza di Sinistra Unita, è questo il rischio a cui si va incontro a San Marino con la realizzazione del secondo pilastro pensionistico.
Se il Governo volesse davvero fare una riforma a tutela dei futuri pensionati, dovrebbe riconoscere le ragioni che hanno originato i disavanzi, cioè:
– i pensionati che grazie alle distorsioni della precedente legge (erano gli anni ’90), percepiscono pensioni non maturate, dovranno contribuire in misura maggiore attraverso la cosiddetta ‘solidarietà di ritorno’;
– altrettanto si dica per le cosiddette ‘pensioni d’oro’, perché si presuppone che chi ne gode abbia potuto accantonare un maggior risparmio durante la vita lavorativa;
– modificare l’ultima legge del lavoro (131/2005), che permette tipologie contrattuali non tenute al versamento di contributi (tipologie condannate dalle Nazioni Unite);
– contrastare il lavoro nero, con cui il datore non versa contributi ai suoi dipendenti;
– realizzare una riforma fiscale che faccia emergere e tassi adeguatamente i redditi reali, anche alla luce degli impegni assunti da San Marino nei confronti di Italia, Unione Europea e Ocse;

vedi comunicato

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