La prima azienda della Repubblica di San Marino a trasferirsi in Italia – e precisamente nel rimininese – per effetto della permanenza del Paese nella black list
di cui al
decreto ‘incentivi’ , è la Difass (farmaceutici). br>
La notizia è diffusa dalla Centrale Sindacale Unitaria (Cdls e Csdl).
‘Sono 13 i sammarinesi e residenti che per non perdere il lavoro e mantenere la loro professionalità hanno scelto di essere assunti IN Italia.
Ma questo significa essere tassati completamente alla fonte, significa cioè un taglio pesantissimo alla busta paga in quanto non possono avvalersi di nessun bonus fiscale e delle detrazioni previste dalla normativa italiana, come figli a carico o mutui casa. E’ evidente che vanno ricercate anche a livello bilaterale intese che introducano tutele per far fronte al fenomeno del doppio frontalierato.
Ad esempio i frontalieri italiani licenziati a San Marino non possono beneficiare degli incentivi-assunzioni previsti in Italia, trovandosi così nella impossibilità di essere ricollocati in entrambi i Paesi’.
Vedi nota Csu