La giornata di fibrlllazione del governo ricostruita dalla Agenzia Dire

La giornata di fibrlllazione del governo ricostruita dalla Agenzia Dire

GOVERNO. BUFERA SU INCHIESTA C.MAZZINI, VERTICE MAGGIORANZA

OFFENSIVA DC, PSD CHIEDE “CHIARIMENTO”. RINVIATA SEDUTA CONGRESSO

(DIRE) San Marino, 14 ott. – E’ il giorno della resa dei conti
all’interno della maggioranza e del governo “Bene comune”, i cui
rappresentanti dei partiti alleati e i segretari di Stato si sono
riuniti d’urgenza da mezzogiorno a Palazzo Begni. Tira aria di
burrasca infatti dopo una lettera di “chiarimento” richiesta da
due segretari di Stato, per il Turismo e la Sanita’, Teodoro
Lonfernini e Francesco Mussoni inviata a Reggenza e Governo, e le
parole al vetriolo del leader di Alleanza popolare, Mario
Venturini, il quale chiede un rimpasto pena l’avvio della crisi.

A innescare la bomba, le indiscrezioni sulla deposizione di
Mirella Frisoni, arrestata e rilasciata nel giro di 24 ore, nel
corso dell’inchiesta avviata dall’affaire Conto Mazzini e
diventata la tangentopoli sammarinese.
La deposizione di Frisoni ai magistrati tirerebbe in ballo
direttamente, secondo quanto riportato dal quotidiano
“L’Informazione”, i vertici della delegazione Psd nell’esecutivo
e nel parlamento sammarinese: i due segretari di Stato Claudio
Felici (Finanze) e Giuseppe Maria Morganti (Cultura), oltre al
capogruppo dei socialisti e democratici in Consiglio Grande e
Generale, Stefano Macina. Le iniziative di ieri di due segretari
di Stato del Pdcs e del portavoce di una forza di maggioranza
hanno spinto questa mattina una delegazione del Psd a incontrare
i Capitani Reggenti, Gian Franco Terenzi e Guerrino Zanotti.
Il Partito di via Rovellino “coglie
il significato” delle questioni sollevate dagli alleati, spiega
una nota che motiva l’udienza dai capi di Stato. Il corso degli
eventi “indica la necessita’ di un chiarimento all’interno della
maggioranza che sostiene l’esecutivo”. Quanto sta avvenendo
“induce a pensare che stia venendo meno la fiducia all’interno
della maggioranza- sosteniene il Psd- requisito indispensabile
affinche’ l’attivita’ collegiale del congresso di Stato possa
andare avanti prima di un necessario chiarimento”.

Quindi la delegazione Psd ha chiesto di rinviare la seduta del
congresso di Stato odierna. L’esecutivo si e’ in realta’ riunito
in una sessione ridotta per definire le proposte da presentate
domani all’ufficio di Presidenza in vista della prossima
convocazione consiliare. Quindi il confronto si e’ trasferito al
Begni, estendendo l’invito ai segretari politici e capigruppo.
Entrando a Palazzo Begni, fermato dai cronisti, il capogruppo
del Psd Stefano Macina non ha voluto spiegare le motivazioni del
vertice limitandosi a rispondere di avere risposto a una chiamata
improvvisa. Infine, il segretario di Stato per gli Affari
Interni, Giancarlo Venturini, interpellato su quanto sta
avvenendo, ha puntualizzato: “Solo questa mattina come esecutivo
abbiamo preso visione della lettera” scritta dai propri colleghi,
Mussoni e Lonfernini. L’incontro e’ in corso e proseguira’ nel
pomeriggio.

GOVERNO. C.MAZZINI, CRISI STERILIZZATA. PALLA AI PARTITI

VENTURINI: “CONGRESSO CONDIVIDE TIMORI LONFERNINI E MUSSONI”

– Si e’ chiuso con un rinvio e un
rimando della patata bollente ai rispettivi partiti quella che
nessuno dei protagonisti chiama “verifica di maggioranza”,
preferendo le parole “confronto” e “riflessione interna”. Da
Palazzo Begni escono a gruppi e in diversi momenti i
rappresentanti dei partiti e i segretari di Stato. Oggi la
maggioranza si e’ riunita a seguito delle preoccupazioni espresse
ieri dai segretari di Stato Teodoro Lonfernini e Francesco
Mussoni sulle dichiarazioni ai magistrati di Mirella Frisoni.

L’indagata avrebbe infatto tirato in ballo i due segretari di
Stato Felici e Morganti e il capogruppo del Psd Macina per fatti
legati alla “tangentopoli sammarinese”.

Sull’uscio del palazzo, incontrando i cronisti, qualcuno
preferisce limitarsi a un saluto, altri in fretta usano frasi da
circostanza. Quello che emerge e’ che si e’ solo agli inizi di un
confronto che occupera’ la politica nei prossimi giorni e le cui
vie d’uscita non sono tante: crisi di governo, rimpasto o
prendere tempo. Le posizioni, o meglio i toni, che emergono
paiono gia’ diversi. Per Marco Gatti, segretario del Pdcs,
maggioranza e governo sono alle prese con una semplice
riflessione interna. “Ci siamo incontrati per fare una serie di
riflessioni a seguito delle recenti notizie stampa- spiega- ci
rendiamo conto che ci sono riflessi e condizionamenti anche
sull’attivita’ di governo e che questi temi hanno forte impatto
sull’opinione pubblica”.
Stasera si riunisce la direzione di
via delle Scalette e il confronto si sposta nel partito capofila
della maggioranza. In contemporanea si riuniranno anche i partiti
alleati. “Poi vedremo come maggioranza e all’unanimita’ se puo’
essere valutata un’azione- sottolinea Gatti- che dovra’ essere
forte e autorevole”, indipendentemente dai fatti, “veri o falsi”.

Quelli “li deve verificare la magistratura”. Quindi, sollecitato
sulla posizione del principale alleato, il segretario Dc schiva
la domanda: “Ogni partito e’ chiamato a fare le sue valutazioni-
spiega- non mi permetto di fare una riflessione per il Psd”.

Poco prima di Gatti, a lasciare il vertice e’ Mario Venturini,
coordinatore di Ap, che proprio ieri aveva spronato il governo
con un ultimatum: rimpasto o fine dei giochi. Oggi si limita a
dire che “sul tavolo ci sono diverse opzioni”, su cui si e’
aperto un confronto che “andra’ avanti” in altri incontri. Denise
Bronzetti, consigliere indipendente, allontana l’ipotesi di una
crisi di governo: “Non vogliamo mettere in difficolta’ il Paese-
assicura- le soluzioni dovranno essere necessariamente
ponderate”.
Quindi i segretari di Stato: non
parlano i diretti interessati, Francesco Mussoni e Teodoro
Lonfernini, che hanno accelerato la verifica, ne’ Claudio Felici,
tra i citati da Frisoni. Marco Arzilli, segretario di Stato per
l’Industria, condivide l’opinione di Bronzetti: “Dall’incontro e’
emerso che tutti abbiamo a cuore il bene del Paese e le soluzioni
saranno legate a questo”. Antonella Mularoni, segretario al
Territorio, spiega come la verifica interna nelle prossime ore si
trasferisca all’interno dei partiti.

Infine, a Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli
Affari interni e giustizia, e’ affidata la posizione dei membri
dell’esecutivo: “ll congresso di Stato condivide le
preoccupazioni sollevate dai due colleghi- sottolinea- e ha
aperto una riflessione”. I modi di come le preoccupazioni siano
emerse sono “un altro aspetto”, puntualizza, facendo emergere un
certo disappunto per la presunta mancata condivisione di
Lonfernini e Mussoni coi colleghi dell’esecutivo. Agli incontri
in programma questa sera all’interno dei partiti di maggioranza
seguira’, domani mattina, l’Ufficio di presidenza, dal quale si
attenderanno ulteriori sviluppi sul confronto iniziato oggi.

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