La replica di Mario Venturini al Partito Socialista

La replica di Mario Venturini al Partito Socialista

Leggendo la nota con cui il Partito Socialista ha risposto a Repubblica Futura, mi chiedo come si possa accusare Ap di appartenere alla vecchia politica che “ha creato danni immensi al Paese” quando non solo il Ps è stato uno dei protagonisti in negativo delle indagini giudiziarie che hanno messo alla sbarra coloro che i danni li hanno procurati per davvero ma, nel lungo elenco degli incriminati e condannati in primo grado dal Tribunale, non è presente alcun esponente di Ap né altro personaggio riconducibile direttamente o indirettamente ad Ap. Giova ricordare agli smemorati che, alla fine della scorsa legislatura – non secoli fa – il gruppo consiliare del Ps ha perso pezzi in seguito all’inchiesta sul Centro Uffici. Allora?

Sulle vicende giudiziarie aperte, i compagni socialisti dovrebbero aver imparato che “vedere appurate eventuali responsabilità” non dipende dalla volontà della politica. Magari, quando essi erano al governo, non accadeva proprio così e gli esempi di interferenza dei loro papaveri nelle faccende della magistratura non mancano certo. Basta andare a rileggersi gli ordini del giorno consiliari (2008) sulle censure nei confronti di segretari di stato che ficcavano il naso nell’attività dei giudici (vicenda “re nero”).

Per quanto riguarda la denuncia sui “vitalizi che in luogo delle tangenti una tantum hanno visto decine di famiglie occupate senza titolo e senza concorsi sotto la PA nonché di dirigenti… ecc.”, sarebbe bene che i compagni specificassero meglio. Se si accusa di clientelismo questo governo dopo un anno di vita, si diffondono menzogne. Se ci si riferisce ad altre legislature, allora o si fanno i nomi dei privilegiati (ma questa è una sfida che non verrà mai raccolta perché gli accusatori non hanno argomenti) o ci si deve rivolgere per informazioni ad altri colleghi di opposizione molto esperti in clientelismo. Senza contare il fatto che i socialisti, quando sono stati al governo, erano fra i più scatenati collocatori nel settore pubblico (gli argentini non li ricorda nessuno?) e qualche volta ricorrevano a leggi fatte appositamente per consentire salti di livello altrimenti non supportati dai titoli del soggetto da promuovere.

Come ripetuto più volte, Ap non ha mai disconosciuto le proprie responsabilità. Ha governato e commesso errori. Con la precisazione che gli errori, grossolani o meno, non sono quelli che hanno messo in ginocchio il Paese, per i quali occorre riandare ai governi che distribuivano banche e finanziarie in cambio di tangenti, che pagavano i viaggi agli elettori esteri, che hanno dilapidato ingenti risorse per interessi partitici e personali.

La Repubblica è stata distrutta dai partiti protagonisti di quella stagione politica. Ne sa qualcosa Ap che – fra i tanti o pochi meriti, a seconda dei giudizi, che può vantare – ha partecipato al recupero della credibilità e dell’immagine del Paese che altri avevano compromesso con i comportamenti descritti.

 

Mario Venturini

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