Priscilla di La Voce di Romagna San Marino questa settimana si lancia, fra l’altro, in un azzardato paragone fra l’ex titolare di Banca d’Italia ed i due titolari di Banca Centrale della Repubblica di San Marino.
Mario Draghi mi è piaciuto molto. Personaggio elegante, fascino continentale, mi piacerebbe andare a cena e fra un’ostrica e un bicchiere di champagne ascoltare i segreti della finanza. Una domanda mi sorge spontanea. Perché il pallido Pasquale Valentini e la mora Antonella Mularoni non hanno chiamato un personaggio di questo calibro per salvare le nostre banche? Draghi non ride mai, ha lo sguardo tagliente di chi vede lontano, parla poco e usa sempre frasi importanti. Figura agli antipodi degli uomini di Banca Centrale. Ridono sempre, sono distesi mentre il sistema finanziario implode su se stesso. Chi lavora in banca piange, trema e loro ridono sempre di più. Un’amica avvocato l’altra sera a cena ha detto che operano come ‘Patch Adams’. Ci curano facendoci ridere e ironizzava sulle ‘visite collaborative’. Più si ride meno si pensa alle finanziarie e alle banche che chiudono. Più si ride e meno si pensa ai clienti che spariscono. Tutto ciò non mi fa ridere e sono convinta che a Banca Centrale ci vorrebbe un Mario Draghi o un Dominique Strauss-Kahn. Ho chiesto al mio amico Luca, sherpa politico, perché il governo non agisce. Mi ha liquidata con un sorrisetto dicendomi che hanno sbagliato cavalli e adesso non sanno come uscirne dopo la frittata Bossone-Papi-Caringi. E noi paghiamo e piangiamo.
DI …