La Tribuna Sammarinese
Mostruosità costituzionali
Cristoforo Buscarini.
In un periodo insospettabile per l’assetto monolitico della compagine di governo avemmo occasione di definire la legge elettorale sammarinese del 2007una mostruosità costituzionale nell’ambito di un microstato come appunto San Marino, a causa dell’armamentario di cui dispone per ostacolare la rappresentanza articolata dei cittadini nel Consiglio e per mirare all’obbiettivo assurdo e velleitario di ingessare la libertà di azione del singolo Consigliere. Insomma una legge elettorale che in nome delmito della stabilità politica, realizzava una condizione assembleare sotto molti punti assimilabile a quella dei regimi autoritari, per non dir peggio. Sbarramenti da superare da parte di una lista per entrare in Consiglio, premi di maggioranza, divieto di dissenso da parte del Consigliere rispetto al listone di elezione, ecc. sono tutti elementi che riducono la vita parlamentare ad una brutta partita di calcio. Persino nei sistemi elettorali dei grandi paesi, come Gran Bretagna ed USA per citarne solodue, ove il sistema si fonda su collegi uninominali che producono blocchi maggioranza compatti, negando voce nelle istituzioni ai minori movimenti politici, nessuno si straccia le vesti se un parlamentare eletto all’ombra di un raggruppamento, dissentendo dalla politica concretamente attuata dal proprio partito, si distacca da esso ed in certe situazioni fa venir meno la maggioranza numerica di cui faceva parte. San Marino non ha mai acquisito una cultura della democrazia parlamentare e non la possiede tuttora. Chi scrive ne ha fatto esperienza in anni lontani. In questa circostanza non si intende far riferimento alla situazione politica in atto nel Paese ed alla sua possibile evoluzione. Si intende solo formulare constatazioni, già previste in tempi lontani, relative alle regole del gioco democratico. Ci pare in primo luogo che i principi contenuti nella legge elettorale del 1958 siano in larga misura ancora attuali a San Marino, se si accantona il vezzo tutto sammarinese della imitazione di realtà 3esterne non comparabili con la nostra per evidenti ragioni di sproporzione di dimensioni demografiche. In un microstato il sistema elettorale proporzionale è irrinunciabile al fine di assicurare la più ampia e qualificata rappresentanza a tutte le istanze politiche e culturali del Paese. L’attribuzione ai maggiori partiti politici una condizione di esagerato privilegio ed in sostanza di cooptazione di piccole aggregazioni politiche immisewrisce la vita politica ponendo le fondamenta di una nuova oligarchia, più spregiudicata di quella al potere fino al 1906. La vita politica inoltre esige, oggi più che mai, un alto livello di preparazione e di competenze, senza delle quali non è ipotizzabile uno svolgimento serio e responsabile del proprio mandato. Ciò non significa che ad un alto livello di scolarizzazione debba corrispondere automaticamente un buon grado di competenza e di eticità. Tuttavia ne costituisce la premessa. E’ questo un elemento clamoroso in molti casi al vertice politico del paese, ove il numero dei voti di preferenze prevale su ogni altro requisito di natura culturale e professionale. Altro dato su cui vanamente si disquisisce in questa fase è quello della scissione intervenuta in seno a liste e rappresentanze scaturite dalle ultime elezioni con la conseguente formazione di nuovi raggruppamenti, fino alla scelta individuale di singoli Consiglieri che hanno optato per nuove collocazioni rispetto al governo. Un canone fondamentale della democrazia liberale afferma che ogni eletto esercita il proprio ufficio senza vincolo di mandato (in Italia la norma è fissata nella Costituzione, ed ovunque è pacifica nei sistemi democratici). Errano quindi coloro che invocano elezioni anticipate ove esista in Consiglio una nuova maggioranza politica. La norma contenuta in contrario nella legge del 2007 è palesemente incostituzionale perchè limita in modo penetrante la libertà di cui ciascun eletto è portatore. Le nostre considerazioni, è bene ripeterlo, si fondano unicamente sulla dottrina costituzionale. Se poi nel teatrino della vita politica locale si giocano altre inconfessabili partite, questo esula dalla nostra conoscenza e dalle nostre opinioni.