Labdem. ‘I motori dello sviluppo, 10 punti per il rilancio economico e occupazionale’

Labdem. ‘I motori dello sviluppo, 10 punti per il rilancio economico e occupazionale’

Anche quest’anno la Festa dei Lavoratori si è celebrata in un contesto socio-economico privo di significativi segnali di ripresa.

La Repubblica di San Marino, infatti, non può considerarsi “guarita” dalla terribile recessione iniziata nel corso dell’ultimo trimestre del 2008.

Gli indicatori economici denotano una  tendenza positiva talmente lieve da apparire del tutto trascurabile se rapportata agli oltre trentacinque punti percentuali di prodotto interno lordo persi in quasi sei anni.

Il numero totale delle imprese operanti nei diversi settori di attività e il tasso di disoccupazione non hanno fatto registrare miglioramenti sostanziali negli ultimi mesi e tutto ciò nonostante sia intervenuta l’uscita dalla black-list italiana e a livello globale si sia affermata una congiuntura economica un po’ più rassicurante rispetto al recente passato.

Il dato che desta maggiore inquietudine, però, è quello relativo alla disoccupazione giovanile: sono centinaia le persone sotto i trentacinque anni a non aver un posto di lavoro e stanno aumentando giorno dopo giorno coloro i quali perdono la speranza di trovarlo.

Non c’è scenario peggiore di un Paese in cui le nuove generazioni sono pessimiste, sfiduciate e rassegnate a vivere nell’incertezza e nella precarietà.

Pertanto, c’è davvero poco da festeggiare e tanto da fare sul piano politico.

Occorre compiere un cambio di passo nelle scelte di politica economica, d’altra parte è evidente che le “soluzioni tampone” adottate in questi ultimi anni non hanno funzionato.

È necessario e urgente definire una “terapia d’urto” di carattere sistemico, impostando un nuovo modello di sviluppo che sia perfettamente integrato con la comunità internazionale e che continui il percorso di adesione normativa ai parametri in materia di trasparenza e cooperazione fiscale e finanziaria.

Sono due gli obiettivi di fondo da perseguire:

a) l’attrazione di investimenti esteri qualificati;

b) la tutela delle imprese già attive in territorio.

Per ottenere questi due risultati bisogna intraprendere un ragionamento politico serio e approfondito sui fattori di competitività che devono essere garantiti affinché “fare impresa a San Marino” sia effettivamente conveniente.

In tal senso, LABORATORIO DEMOCRATICO indica dieci punti di importanza strategica, che possono essere chiamati “I motori dello sviluppo”:

1) l’abbattimento della burocrazia nelle procedure amministrative;

2) la semplificazione normativa;

3) l’eliminazione dei poteri autorizzativi facenti capo a organismi politici;

4) la protezione degli investimenti;

5) lo snellimento delle regole del mercato del lavoro;

6) la definizione di un nuovo strumento di programmazione urbanistica, con particolare riferimento all’elaborazione di un piano concreto delle opere pubbliche e alla riorganizzazione delle aree industriali, commerciali e servizi;

7) il rafforzamento delle infrastrutture tecnologiche;

8) il riposizionamento internazionale del settore creditizio;

9) l’adozione di un piano generale per lo sviluppo dell’economia verde e per l’incentivazione delle fonti di energia rinnovabili;

10) l’attuazione di misure straordinarie a sostegno del comparto edile e immobiliare.

Su queste linee di indirizzo LABORATORIO DEMOCRATICO si dichiara da subito disponibile al confronto e all’approfondimento con tutte le rappresentanze politiche, sociali ed economiche che intendono contribuire con realismo e ragionevolezza alla costruzione di una prospettiva seria e credibile per l’intera comunità sammarinese.

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