‘L’Assicurazione della discordia’. La Tribuna Sammarinese

‘L’Assicurazione della discordia’. La Tribuna Sammarinese

ECONOMIA / Asdico indignata per il nuovo ‘balzello’ sul costo della bolletta dell’acqua chiede di sospendere ogni addebito /  L’assicurazione della discordia: cittadini all’oscuro ma l’Aass si è già impegnata fino al 2014 / Sono 13.862 i contatori delle abitazioni e 4.294 quelli per usi diversi interessati dal provvedimento che chiede di contribuire per finanziare le perdite occulte di acqua dalle tubature   

“Si segnala sull’esercizio 2012 l’istituzione di un nuovo capitolo in entrata per contributo assicurazione perdite occulte con una previsione di 200mila euro a fronte di un’uscita per il pagamento della polizza per 250mila”. Così nella relazione al proprio bilancio preventivo, l’Aass aveva già preannunciato il nuovo esborso che sarebbe stato richiesto agli utenti per fronteggiare la problematica delle perdite occulte d’acqua. L’Aass pensava di rimetterci complessivamente circa 50mila euro riuscendo a incassare circa l’85% (questa la previsione) delle quote chieste alle famiglie e alle imprese facendo pagare per ogni contatore 10,45 euro. Poi le cose sono cambiate e con la circolare giunta il 30 dicembre scorso alle case, l’Aass fa sapere che sulla prima bolletta verrà addebitata una cifra di 12,60 euro in caso di uso domestico e di 24,00 euro per gli utenti diversi. Se si moltiplicano tali importi per 13.862 (utenti uso domestico) e per 4.294 (utenti uso diverso) si ottiene la cifra potenziale complessiva di 277.717 euro che l’Aass potrebbe teoricamente incassare se nessuno rinunciasse alla nuova assicurazione. Una cifra che raddoppia le reali necessità assicurative dato che le perdite registrate negli ultimi 5 anni sono in media di 144mila metri cubi che costano agli utenti (ma l’azienda spende molto meno) circa 1,1 euro e quindi rappresentano un valore complessivo di circa 160mila euro. Considerando però che l’assicurazione non copre le perdite fino a 250 euro per le utenze domestiche e fino a 500 per quelle ad uso diverso, e che il massimale per utente è di 10.000 euro, è facile dedurre che il rischio massimo reale per l’assicurazione è molto ridotto e certamente non superiore ai 100/120mila euro. Se si considera che l’Aass il 31 dicembre 2011 ha già firmato la polizza con la Cattolica Assicurazioni (rappresentata dall’agenzia Marsh SpA di Chiara Dughera con sede a Dogana) con un impegno contrattuale fino al 31 dicembre 2014 e probabilmente ha già pagato il premio annuale previsto di 228.765,60 euro, ci si rende conto che non tutte le cose stanno andando nella direzione della tutela degli utenti. A tal proposito ieri è intervenuto il presidente dell’Asdico, Augusto Gatti, che ha denunciato come per i consumatori il principio del silenzio assenso sia inaccettabile, così come da discutere sono tutte le clausole imposte dall’assicurazione, franchigie comprese. L’Asdico ha chiesto espressamente all’Aass di sospendere qualsiasi tipo di “addebito in bolletta o di adesione di sorta”. Purtroppo però i buoi sono già fuori dalla stalla e il contratto assicurativo resta inscindibile per almeno tre anni. Non pare poi dell’idea di rinegoziare l’accordo, il direttore dell’Aass, Emanuele Valli che ha dichiarato come il costo sia irrisorio (un euro al mese) ed ogni polemica sia solo strumentale. Effettivamente per gli utenti l’impegno è ridotto al minimo, ma se la questione si valuta nel suo complesso desta più di una perplessità, a partire dalle franchigie, proseguendo sui massimali (10mila euro) fino ad arrivare all’importo massimo annuale su cui la compagnia assicurativa si impegna (300mila euro). Insomma pare un contratto vantaggioso sopratutto per chi lo sottoscrive, mentre gli utenti che dovranno pagarlo non possono avere voce in capitolo. Forse se ci fosse stato il coinvolgimento dei rappresentanti degli utenti e se si fossero indette apposite gare d’asta per mettere in concorrenza varie offerte, probabilmente le condizioni sarebbero state migliori. Redazione economica     

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