Le grandi manovre per il governone, la gara di clientelismo e di protagonismo dei membri del governo, la cancellazione della spending review, il rilancio della speculazione sul territorio, il risorgente intreccio tra affari e politica, le intese occulte per fermare il Tribunale, l’artificioso pareggio di Bilancio, portano a pensare che le Elezioni saranno anticipate alla prossima primavera.
Del resto, chi guida il teatrino governativo non può aspetttare che la Tesoreria cessi il pagamento di stipendi e pensioni, che salti il sistema creditizio e finanziario, che i Fondi Pensione vengano inghiottiti dalle banche, che l’ISS riduca i servizi sociali e le prestazioni economiche, che i disoccupati diventino 2.000, che il debito pubblico travolga tutto e tutti, che la Repubblica si trasformi in un protettorato.
I cittadini ritornerebbero in piazza, la protesta salirebbe, la Consultazione Elettorale condannerebbe la vecchia e la nuova maggioranza.
Inoltre, oggi assistiamo allo sfaldamento dell’opposizione che non è stata capace di costruire una alternativa democratica quando il governo era minoranza nel Paese reale Pertanto lo schieramento governativo, pur avendo rovinato il Paese con una gestione folle, raccoglierà i pezzi utili e funzionali ad una vittoria elettorale prima che sia troppo tardi; prima che i cittadini si sveglino.
Nel frattempo il governo tirerà a campare con la vecchia disastrosa politica; continuerà a raccontare le favole, a falsificare i bilanci, a fare l’inchino alla cricca.
San Marino, 26 agosto 2015