Legge aborto a San Marino, Ass. Uno di Noi: “Controlleremo affinché non diventi uno strumento per il controllo delle nascite”

Legge aborto a San Marino, Ass. Uno di Noi: “Controlleremo affinché non diventi uno strumento per il controllo delle nascite”

L’Associazione “Uno di Noi”, attraverso un comunicato, “intende esprimere alcune considerazioni rispetto al lavoro svolto dalla Commissione Sanità in merito all’esame, in sede referente, del progetto di legge in materia di interruzione volontaria di gravidanza e che abbiamo seguito quotidianamente dalla tribuna”.

“‘Uno di Noi’ in questi mesi ha inteso portare un contributo costruttivo alla discussione del progetto di legge per il recepimento del quesito referendario sull’interruzione volontaria di gravidanza, carente, nella sua versione iniziale, per molti aspetti cruciali – si legge nel comunicato dell’Associazione ‘Uno di Noi’ -. Nel mese di giugno abbiamo presentato a tutti i gruppi consiliari il nostro pensiero sui temi che consideriamo focali, redigendo emendamenti affinché, chi lo volesse, potesse disporre di un supporto concreto al lavoro che attendeva la Commissione consiliare Sanità”.

Lo spirito dell’Associazione “Uno di Noi” è stato quello di “dare un contributo fattivo affinché, lo scarno progetto di legge del governo, fosse da un lato rispettoso dell’esito del referendum del settembre scorso, dall’altro migliorato evitando pericolose derive”.
La sua bussola “è sempre stata quella della tutela della vita, fin dal suo concepimento, quella della salvaguardia della salute della donna e la tutela della famiglia”.
Sono temi “semplici, sui quali si è sempre basata la nostra piccola comunità, con un approdo etico e distintivo”.

E ancora: “Sarebbe stato auspicabile da parte della politica un lavoro preliminare più intenso per elaborare gli emendamenti proposti con tutte le forze politiche, al fine di suggerire posizioni condivise. Si potrebbe anche dare inizio a un ‘intergruppo per la vita’ che raccolga coloro che, trasversalmente, si impegnano a difendere la vita”.

“Non desideriamo entrare nella dialettica politica, non è il nostro compito, ma riteniamo che nel rispetto del quesito referendario si potesse e dovesse fare di più – dice l’Associazione ‘Uno di Noi’ -. Riteniamo una stortura e una grave ingiustizia l’impossibilità della presenza delle associazioni pro-life nel consultorio, in un Paese che vive di associazionismo e in cui vi è una stretta osmosi fra sistema socio-sanitario e associazioni. Visto anche che il personale sanitario presente nel consultorio pare sarà solo abortista. Quanto alle minorenni, così come già avviene in tanti casi per i pazienti Iss, si sarebbero potuti scegliere percorsi diversi relativamente all’interruzione volontaria di gravidanza”.

All’Associazione “Uno di Noi”, inoltre, “duole constatare che si è introdotta un’ulteriore fattispecie, rispetto al quesito referendario, per consentire alla donna di abortire dopo la dodicesima settimana: il caso di stupro o incesto. Quale senso ha questa estensione? La donna sa subito se la gravidanza è frutto di questi due reati e dunque non si comprende quale senso abbia estendere il termine per chiedere l’interruzione volontaria di gravidanza, e comunque, nel caso, vi sarebbe comunque il requisito dei conseguenti gravi problemi psicologici per la donna”.

Ci sono “poi elementi strani, per una legge sulla interruzione volontaria di gravidanza, che ci preoccupano non poco, come il genere sessuale e le preferenze sessuali sparsi qua a là in diversi emendamenti per colorare di arcobaleno una legge che nulla avrebbe a che vedere con questi argomenti; ma si sa, (purtroppo) la politica vive anche di bandierine che nel caso specifico nulla hanno a che vedere con la tutela della vita, la tutela della salute della donna e il quesito posto ai cittadini un anno fa”.

L’Associazione “Uno di Noi” si augura poi di “trovare nel testo di legge licenziato dalla Commissione Sanità la tutela della dignità umana dell’embrione, e quindi di ogni sua parte, anche dopo la morte procurata dalla pratica dell’aborto, così come la previsione che fuori dai casi previsti dalla legge, l’aborto continui ad essere considerato reato”.

Sempre l’associazione sammarinese per la tutela della vita “attende di vedere il progetto di legge uscito dalla Commissione”, con la speranza che, “in occasione dell’esame in seconda lettura, ci sia la possibilità di intervenire ancora su alcuni argomenti e che l’Iss, quando la legge entrerà in vigore, presterà tutte le attenzioni affinché l’interruzione volontaria di gravidanza non diventi in pratica uno strumento per il controllo delle nascite”.

Per “Uno di Noi”, è “fondamentale tutelare la vita fin dal suo concepimento e sostenere in ogni modo le donne che intendono seguire il percorso della maternità”.

In questo “la nostra attività non terminerà con l’esame del progetto di legge da parte del Consiglio Grande e Generale ma si strutturerà nelle forme più consone anche coordinandosi con i soggetti operanti nel movimento pro life in Repubblica e all’estero”.

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