Legge sulle residenze approvata in Commissione

Legge sulle residenze approvata in Commissione

Stop ai permessi di soggiorno
continuativi. Dureranno 11 mesi, con l’eccezione dei giocatori
professionisti, 12 mesi. E non faranno maturare automaticamente
dopo cinque anni il diritto alla residenza, che sara’ invece
concessa dalla commissione Affari esteri. Con la maggioranza
semplice e non con quella qualificata come avrebbe voluto
l’opposizione.
Ancora. L’unico permesso di soggiorno ordinario verra’
rilasciato per i ricongiungimenti familiari per i matrimoni e le
convivenze con figli; sono introdotti quelli parentali per
convivenza e per i minori, per regolarizzare le molte coppie more
uxorio; quelli per motivi umanitari e per i nautici.
Queste alcune delle innovazioni principali della legge
sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica,
approvata oggi a maggioranza dalla commissione Affari esteri con
9 voti favorevoli e 7 contrari.

Dopo un lungo dibattito che ha visto
respinti gran parte degli emendamenti dell’opposizione (due
quelli accettati, del Psrs), che ha criticato la mancata
realizzazione del censimento, che avrebbe fornito dati oggettivi
sulle presenze nel territorio del Titano. E stigmatizzato
l’uscita del segretario di Stato per il Turismo Fabio Berardi,
che ha ventilato durante la conferenza stampa del Congresso di
Stato di lunedi’ la possibilita’ di intestazione immediata di
immobili da parte dei residenti. Una corsa in avanti frenata dal
collega per gli Affari esteri Antonella Mularoni. “E per
fortuna”, commentano in Aula gli esponenti della minoranza dato
che “certe boutade possono fare molto male”.
“I nostri emendamenti- spiega Giovanni Lonfernini dei
Democratici di centro- mirano a dare un ruolo centrale a questa
commissione”, chiedendo che la concessione della residenza sia
soggetta all’approvazione dei due terzi dei commissari, e
fissando allo stesso tempo un tetto annuo di 20 residenze.
“L’autonomia decisionale sulla
concessione della commissione va meglio definita per non lasciare
spazio alla discrezionalita’, specie in settori sensibili come
quelli economici. C’e’ un pressapochismo preoccupante”, aggiunge
Giuseppe Maria Morganti del Partito dei socialisti e dei
democratici, mentre il vicino di scranno Fiorenzo Stolfi critica
la filosofia di chiusura della legge: “Dobbiamo guardare con meno
preoccupazione al rapporto con l’esterno”.
“Siamo di fronte a un cambiamento epocale”, replica il
segretario di Stato Mularoni ribadendo la volonta’ da un lato di
controllare meglio il territorio, dall’altro di incentivare lo
sviluppo, anche economico, del Paese. E comunque “non verra’
concessa alcuna residenza a chi intende solo comprare un
immobile”. Inoltre, aggiunge, sono previste sanzioni piu’ severe
per i clandestini e per chi favorisce le presenze illegali in
Repubblica. Su un aspetto c’e’ invece grande convergenza, “la
necessita’ di rivedere una normativa in vigore da 13 anni”,
sintetizza Alessandro Mancini dei Socialisti riformisti.

L’articolato prevede che permesso di
soggiorno o residenza siano necessari per periodi superiori ai 20
giorni: l’opposizione ne chiedeva 15, provando allo stesso tempo
a eliminare il limite degli 11 mesi in favore dell’anno, dato che
si possono creare, sottolinea Francesca Michelotti di Sinistra
unita, “le condizioni per delle irregolarita’”, come lavoro nero
e caporalato. I permessi di soggiorno si distinguono in
turistici, 90 giorni; speciali, vale a dire per istruzione,
sport, cura, assistenza, riabilitazione e riposo, culto; per
motivi di lavoro; ordinari; straordinari. Questi ultimi sono
rilasciati dal Congresso di Stato, gli altri dalla Gendarmeria.
Per quanto riguarda le residenze, vengono concesse dalla
commissione Affari esteri, se lo ritiene, dopo cinque anni
continuativi di permesso di soggiorno; a chi riveste incarichi
dirigenziali o di primaria importanza in strutture sanitarie, in
istituti bancari, assicuratici e finanziari e in materia di
pubblica sicurezza; a dirigenti di imprese con un certo numero di
dipendenti; a chi investe capitali; ai giudici di primo grado con
obbligo di residenza. Respinta in questo caso la richiesta
dell’opposizione dei due terzi dei commissari.
Inasprite le pene per chi sgarra, con
multe che partono da 1.000 euro e la previsione della prigionia o
dell’arresto. Ogni anno la Gendarmeria dovra’ consegnare al
governo una relazione sulla concessione di permessi di soggiorno
e residenze. Mentre verra’ adottato entro due mesi dall’entrata
in vigore della legge un regolamento per la presentazione delle
domande e per ogni aspetto relativo all’attuazione della
normativa.
Polemica, infine, la minoranza sulla possibilita’ concessa
all’esecutivo di potere cambiare la legge con un decreto delegato
entro sei mesi. La parola ora passa al Consiglio grande e
generale per la seconda lettura e la definitiva approvazione.

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