I consiglieri di Unione per la Repubblica presenti nella Commissione Finanze, Pier Marino Mularoni e Nicola Selva, svolgono una riflessione sulla legge che introduce nella Repubblica di San Marino lo scambio ‘automatico’ delle informazioni.
“Il progetto di legge sullo scambio di informazioni approvato in Commissione Finanze è indubbiamente un rilevante elemento di novità per la Repubblica di San Marino” – inizia così Pier Marino Mularoni Membro della Commissione Finanze dell’Unione per la Repubblica (UPR). “Gli emendamenti dell’ultima ora, presentati in maggioranza hanno, di fatto, rivoluzionato il progetto di legge. Rilevo come il progetto di legge del Partito dei Socialisti e dei Democratici sia stato rivoltato come un calzino dalla maggioranza. Quindi, al di là dell’obiettivo finale a cui tutti tendiamo, cioè normalizzare con Roma non so per cosa il PSD possa festeggiare. E’ un po’ come quanto accaduto sul tema dell’adesione all’UE. Si tenta di spacciare una mezza verità, unicamente per propaganda politica”.
“Nessuno è contrario alla collaborazione – afferma Nicola Selva membro della Commissione Finanze dell’UPR – e ritengo che le strutture tecniche di riferimento, nei limiti delle vigenti leggi abbiano già da mesi collaborato con le omologhe strutture estere – tuttavia passaggi così rilevanti per il Paese meriterebbero maggiore condivisione, che non significa solo votare a favore ma ragionare insieme e costruire provvedimenti condivisi.” Selva continua: “Così non è accaduto, si è spostato su un argomento nevralgico per l’economia del Paese una partita politica interna. In un momento così delicato per il Paese ci si aspetterebbe atteggiamenti diversi – conclude Selva – un metodo nuovo per affrontare le criticità, condivisione e partecipazione di tutti alle scelte. Buona negli intenti ma un po’ frettoloso l’invio di una lettera inviata a Roma con un progetto di legge che il Consiglio Grande e Generale deve ancora esaminare. Il progetto di legge sullo scambio di informazioni potrebbe essere poi cosa se le autorità coinvolte non hanno adeguate risorse umane e finanziarie. Al momento non ci pare che l’Ufficio Centrale di Collegamento abbia le dotazioni in termini di budget e di risorse umane per svolgere il ruolo previsto nel progetto di legge. Non vorrei che fosse l’ennesimo atto di politiche contraddittorie. Rilevo tuttavia come manchi un progetto globale per lo sviluppo dell’economia e la riconversione del sistema finanziario. Mi auguro, infine, che la maggioranza abbia valutato attentamente gli impatti di questo provvedimento sul sistema finanziario che ha avuto nella riservatezza uno dei fattori rilevanti di appeal verso la clientela estera.”.
Pier Marino Mularoni conclude: “Rilevo improvvisazione nell’affrontare tematiche che richiederebbero maggiori riflessioni. Le centinaia di lavoratori del sistema finanziario sono preoccupati per il loro futuro e per come gli istituti di credito potranno vivere questa nuova fase, nella quale la riconversione non è automatica, soprattutto in piena estate con la politica estera che di solito ha uno stop e il solo affrontare un tema del genere con leggerezza potrebbe avere conseguenze letali per il sistema”.