‘Leggiamo tra le righe!’. Ius

‘Leggiamo tra le righe!’. Ius

Osla, Usc e Usot, uniti sotto la sigla IUS, sono costretti a replicare al comunicato stampa nel quale una rissosa CSU si ostina, con contenuti volutamente inesatti, ad oltraggiare Osla (nonostante che Osla si fosse limitata a rispondere ad Anis…) cercando in questo modo di separare le forze imprenditoriali e gettare fumo sui reali motivi per cui viene contestato il progetto di legge sulla rappresentatività.

La stessa CSU nel suo comunicato sostiene, testuali parole, che “l’agenzia dell’ONU per il lavoro esprime tra le righe compiacimento per l’originalità di tale modello (il modello previsto dal progetto di legge), il migliore possibile per un piccolo Stato”. Ebbene, è proprio questo “esprimere tra le righe” che preoccupa e spaventa IUS. Infatti i concetti dovrebbero essere indicati chiaramente, sennò rimangono aperti a troppe interpretazioni. E ciò che ha detto chiaramente l’OIL è proprio che le relazioni industriali sono e devono rimanere una scelta politica. Ed è questa chiarezza che ha indispettito la CSU. Evidentemente, però, la CSU è abituata alle interpretazioni “tra le righe” ed allora le suggeriamo di ben spiegare alla cittadinanza cosa si legge tra le righe del progetto di legge sulla rappresentatività. Tra le righe di questo progetto, frutto del sodalizio CSU-ANIS patrocinato dal Segretario Belluzzi, si può leggere la volontà di non entrare nel merito e nella qualità dei contenuti contrattuali tra datori di lavoro e lavoratori, bensì di sconvolgere gli equilibri rappresentativi a vantaggio di un sistema elitario di potere di alcune categorie e a discapito della pluralità di opinioni e di scelte di coloro che preferiscono i contenuti ad altre logiche. Il progetto di legge deve ancora passare in Commissione Consigliare prima ed in seconda lettura in Consiglio Grande e Generale poi, prima di essere approvato. Invitiamo, assecondando il metodo CSU, anche tutti i Consiglieri, che hanno l’onore di sedere in C. G. e G. al servizio del popolo e non di gruppi oligarchici, di “leggere tra le righe” della riforma della rappresentatività, cercando di comprendere i veri motivi che spingono CSU e ANIS a volere con veemenza questa legge. Tra l’altro lo stesso Consiglio Grande e Generale dovrebbe avere la dignità di non andare a modificare, con tutta questa fretta, una normativa così delicata quale quella sulla rappresentatività, considerato che tra indagini penali e dimissioni, a memoria d’uomo, non si ricorda un C. G. e G ed un Governo con alcuni rappresentanti meno rappresentativi di questi. Se poi la legge, malauguratamente, verrà approvata, i Consiglieri, con all’apice della piramide il Segretario Belluzzi, si assumeranno le loro responsabilità, con buona pace di tutti i cittadini, imprenditori e lavoratori onesti che preferiscono i contenuti dei contratti alle logiche di potere.

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