Lettera a un giovane festival da un’imprenditrice brasiliana

Lettera a un giovane festival da un’imprenditrice brasiliana

Lettera a un giovane festival da un’imprenditrice brasiliana

La titolare di Nettare21 scrive al San Marino Green Festival. Si complimenta e propone un ponte green fra San Marino e Brasile 

 

Parlare di un festival locale vuol dire anche guardare lontano, alle buone pratiche fatte dall’altra parte del mondo e che testimoniano come ci sia un percorso di sostenibilità che parla la stessa lingua. E così la lettera che Bruna Dos Santos Pereira Lopes, titolare di Nettare 21, una realtà romagnola ma con il cuore brasiliano, ha indirizzato al San Marino Green Festival oltre a portare apprezzamenti alla gestione del festival, segnala un autentico modello di sostenibilità che viene dal sud del Brasile, dallo Stato del Paranà. Parliamo di Curitiba, una città definita la Capitale ecologica del Brasile, grazie a percorsi nati già negli anni ’70 legati al rispetto dell’ambiente.

“Siamo contenti di poter condividere con i lettori questa testimonianza di affetto nei confronti del festival – dice Gabriele Geminiani che del festival è l’ideatore – e che al contempo ci illustra un modello di sostenibilità sorto negli anni ’70 in un paese quale il Brasile che allora veniva considerato terzo mondo”. Un Paese a cui San Marino è sentimentalmente legato attraverso quel filo rosso che porta a Giuseppe Garibaldi e alla sua Anita, brasiliana della regione di Santa Catarina, e a cui potremmo aggiungere un secondo filo, questa volta un filo verde, che va ad unire con un tocco di presunzione il San Marino Green Festival alla virtuosa città di Curitiba.

Un gemellaggio fra queste due ultime realtà green? “Per ora è solo un sogno, ma in questo periodo di ripartenza post Covid, osare e lavorare sui sogni è diventata una necessità”, conclude Geminiani.

 

San Marino Green Festival

 

La lettera ricevuta dallo staff del Green Festival:

Gentilissimo staff di San Marino Green Festival,

sono la dott.ssa Bruna Dos Santos Pereira Lopes e mi occupo di Ict (Information & Communication technology) nella mia società di Ravenna Nettare21 Srl.

Nella scorsa edizione del Festival, abbiamo avuto il piacere di partecipare e di trovare tante persone, realtà e contesti lungimiranti, attenti al nostro presente in vision del futuro dei nostri figli. Quindi mi complimento perchè il vostro format è in grado di unificare diversi aspetti dell’essere umano e del suo habitat naturale senza escludere l’inevitabile evoluzione, soprattutto nel settore tecnologico, della quale la nostra realtà appartiene. Riteniamo che tali strumenti e logiche siano per molti aspetti considerati dannosi per la nostra specie invece noi riteniamo che debbano semplicemente essere sfruttati con maggiore consapevolezza e responsabilità.

Il termine “Green Economy” deriva dal background passato, presente e futuro di tutti gli aspetti socio economici dell’essere umano, noi che siamo risorsa e parte integrante della terra, e al contempo l’unico vero strumento di pericolo.

Tornando alla mission e ai valori etici della vostra iniziativa “San Marino Green Festival” che noi persone e imprenditori condividiamo e abbracciamo; siamo impegnati da anni nel sensibilizzare e trasmettere, attraverso i nostri prodotti/servizi informatico-digitale, un approccio più attento verso il benessere dell’uomo proponendo soluzioni informatiche da adottare della vita quotidiana. È importante ricordare che la tecnologia nasce per facilitare e ottimizzare i processi nello svolgimento delle nostre attività, al fine di ridurre gli sprechi in ogni singolo gesto.

Non dobbiamo essere schiavi di tali strumenti bensì padroni e le nuove innovazioni tecnologiche non hanno alcun valore senza un corretto ed etico utilizzo da parte dell’uomo. Nella storia abbiamo diversi esempi sull’ottimizzazione, ossia la simbiosi tra tecnologia e l’ingegno dell’uomo. Da brasiliana, vorrei riportarvi l’esempio di una città della mia Nazione, Curitiba, che rappresenta un perfetto connubio che rappresenta tra ambiente e qualità della vita.

Curitiba, denominata “città del futuro” grazie alle scelte politico-sociale del sindaco Jaime Lerner dal 1971, ha iniziato il suo processo di miglioria infrastrutturale urbanistico.

Tramite diverse strategie adottate già dagli anni ’70, in maniera ingegnosa e mirata ad una città a misura d’uomo si sono sviluppate diverse opere senza modificarne storia e aspetto naturalistico circostante bensì sono state adottati innovazioni per unire passato, presente e futuro. In sintesi, le manovre che hanno portato a tale primato sono: costruzione della prima isola pedonale al mondo “Rua Das Flores” (Strada dei Fiori); intensificazione dei mezzi pubblici per ridurre l’utilizzo di automobili affiancate da piste ciclabili per uno spostamento ottimizzato e slow; progetti e iniziative condivise con la cittadinanza tramite dei rappresentanti inteso come “Grande Comunità”; azioni di riqualificazione delle zone più povere, costruzioni controllate e assegnazione di pezzi di terra per case e coltivazioni per l’autosostentamento; per ogni buona azione cittadina come la raccolta differenziata, in premio frutta, verdura e materiali scolastici o giocattoli per i bambini; attivazione di piani regolatori e gestione attraverso strumenti informatizzati (facility management ); creazione di piccoli ecosistemi di mantenimento della flora e della fauna; formazione ed educazione alle norme comportamentali alla civile convivenza e per il rispetto dell’ambiente.

Per le strategie attuate per oltre 30 anni nel 2010 Curitiba è stata premiata come la città più ecosostenibile dal Globe Sustainable City Award, un prestigioso riconoscimento per quelle città che si distinguono per il loro sviluppo urbano ecosostenibile. Chissà un giorno riusciremo a raggiungere uno standard così elevato globale già creato 40 anni fa in un Paese considerato in quegli anni del 3°/4° mondo. Ne sono orgogliosa e così voglio concludere con questa meravigliosa case history con “Curitiba città del futuro”.

 

Bruna Dos Santos Pereira Lopes

 

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