Carissimo Carlo,
finalmente una reazione, quella che tu dici servire forte per uscire dal tunnel. Finalmente, aggiungo, anche da parte di chi rappresenta le imprese e quindi una parte importantissima del tessuto economico di questo Paese. Finalmente ci si indigna per gli attacchi mediatici ai quali siamo da tempo sottoposti, si sottolinea la necessità di definire i rapporti con l’Unione Europea e si chiedono incontri istituzionali a partire dalla Reggenza fino a tutti i Capigruppo Consigliari.
Benissimo Carlo, sono mesi e mesi che il PSD denuncia come inaccettabili e lesivi della sovranità gli attacchi rivoltici a vario titolo da tal Ministro, Procura o esponente della Guardia di Finanza. Sono anni che il Psd chiede di intraprendere il percorso d’integrazione all’UE. Ma per mesi, il Psd ha anche chiesto a gran voce, prima, di conoscere il contenuto degli accordi che si andavano sottoscrivendo con la Repubblica Italiana, e che voi almeno come associazione di categoria avete avuto la fortuna di conoscere e addirittura in parte di redarre ai tavoli tecnici, poi di fare fronte comune visto l’aggravarsi della situazione nel rapporto bilaterale nonostante tutte le “gentili concessioni” quasi a titolo gratuito e l’innalzarsi del livello di conflittualità con tutte le parti sociali (e il tuo articolo di oggi ne è una ulteriore dimostrazione) e istituzioni del Paese creato dall’attuale esecutivo. Il Psd, pur partito di opposizione, e nel rispetto dei ruoli, ha più volte offerto il proprio contributo e collaborazione mosso oltre che dal senso di responsabilità che lo contraddistingue, dalla unica e grande preoccupazione della tenuta del sistema e quindi dell’intero Paese, quella che oggi anima anche te.
Sai Carlo? E’ l’importanza di essere una voce sola, quella di tutto il CGG, quando si è isolati e sottoposti ad ogni tipo di attacco esterno, che può ristabilire relazioni corrette e rispettose della sovranità e dell’indipendenza, ma anche la consapevolezza di dover fare la propria parte per cambiare, perché nessun altro può elaborare al nostro posto progetti di rilancio economico per sapere dove vuole andare San Marino, quando un economia intera è già cambiata e si basa su nuovi modelli e regole.
Certo caro Carlo, la politica negli ultimi anni ha commesso errori ed ha accumulato ritardi sia sulla strada della progettualità e del cambiamento che del rinnovamento, lo stesso che, però, occorre realizzare anche nella intera classe dirigente alla guida del Paese. E’ con un intero sistema che spesso confonde i ruoli o non li esplicita, con un sistema, ancora, che non cambia mai perché ha sempre gli stessi registi e attori protagonisti, che non si danno le risposte né alle emergenze del Paese né per le scelte di lungo periodo che devono giustamente, e sottolineo giustamente, ridefinire con urgenza le linee di sviluppo della nostra Repubblica.
Con stima
Denise Bronzetti
Presidente del Partito dei Socialisti e dei Democratici