Lettera aperta del dr. Gianfilippo Dughera a Marino Cecchetti

Lettera aperta del dr. Gianfilippo Dughera a Marino Cecchetti

Vorrei una
volta tanto starmene in pace e godermi le feste in famiglia. Capita però che
qualche giornalista sfaccendato , come 
il solito Marino Cecchetti, non trovi nulla di meglio che inserire sul
Blog Libertas riferimenti al sottoscritto, alla mia attività, al mio lavoro.
Ogni occasione è buona ed il riferimento è sempre quello ovvero quello che per
il povero ex Professore, ex assicuratore, apprendista giornalista, è diventata
una sorte di ossessione. Per questo ha voluto finire il 2011 ed iniziare il 2012
con un paio di pezzi sempre seguiti da un collegamento, che rinvia i navigatori
della rete ad andarsi a rileggere la frase che, per Cecchetti ,è diventata un
incubo o peggio una sorta di mantra. Mi riferisco ad una mia frase che la
stampa pubblicò nel 2010: Paese
fatto per i furbi e vietato agli onesti
Ho spiegato più volte che il riferimento
era fatto agli imprenditori stranieri che aprono attività in Repubblica.  Evidentemente la frase  gli è piaciuta ,visto che a sproposito la
cita, così come ha citato una  mia
lettera personale, inviata nel 2001
  al mio
amico e compagno di classe Beppe Grillo. In quel caso s’inventò il termine”
d’imprenditoria forense”. Adesso, con minore strazio per la lingua
italiana,  può tranquillamente definirmi  “imprenditore
residente
”.  I fatti
dimostrano che tale è l’avversione che prova per il sottoscritto che cerca
ovunque cose od articoli, che mi riguardino. La tecnica è sempre la solita un
bel titolo ad effetto, il riportare virgolettate parti di altri autori, per poi
ricamarci sopra, facendo l’unica cosa che sa fare: delegittimare tutto e tutti,
spandendo calunnie, dipingendo il  Paese
come un luogo abitato da malavitosi, trafficanti, gnomi della finanza. Un paese
che Cecchetti  dipinge a tinte fosche,
con quel gusto scandalistico che ha, nel suo caso,  connotati patologici ,visto che, anche quando
i fatti accadono fuori dalla Repubblica, 
non manca di sottolineare il collegamento con il “peccato originale”
d’esser Sammarinesi. Qualche esempio: Un pensionato va in Bankitalia con una
vecchia pistola (ma l’aveva comprata a San Marino)…..la Guardia di finanza
sequestra i botti di Capodanno (ma erano arrivati da una società sammarinese).
Il suo argomento preferito però è la malavita organizzata di stampo mafioso e
camorristico. Non sarò certo io a dire che San Marino non sia stato coinvolto
in questo fenomeno tutto Italiano, ma perché non vengono riportate
dichiarazioni dei primi cittadini di Roma e Milano che attestano la vastità
dell’occupazione malavitosa di quei territori? Mai una parola sulle
amministrazioni comunali sciolte perché in odor di mafia o di camorra. Mai una
parola per le nostre forze dell’ordine, che non siano di critica ,di denuncia,
quando peggio, di derisione. Che dire poi dei suoi giudizi sulle Istituzioni e su
certi politici a cui spesso a sproposito vengo associato?

Magari l’avversione nei confronti
di certi politici non è che abbia origine nel fatto che alcune richieste
indebite del Cecchetti gli siano state giustamente rifiutate??. Magari un paio
di residenze non concesse a qualche sua parente che non risiede a San Marino
,
od una licenza di una finanziaria che ,si dice, pretendesse per suo figlio,
solo perché si era laureato, od un permesso edificatorio negato, o come nel mio
caso il mio rifiuto a comperare il portafoglio di Cattolica, così come il
nostro ebbe la faccia tosta di propormi(*). Cosa grave quest’ultima perché
proporre la vendita di una cosa di cui non si ha disponibilità dalle mie parti
ha rilevanza penale. D’altronde il professore non ha né la simpatia né la
faccia di Totò quando vendeva la Fontana di Trevi. Che dire poi di quella
patetica e servile lettera  scritta al
Ministro Tremonti pubblicata su L’Informazione dell’8  agosto 2009 in cui definiva San Marino
“enclave” e faceva il mea culpa pietendo: “Se
Lei ministro ci aiuterà” e
delegittimando le Istituzioni presentate al Ministro come corree del malaffare.
Questo ha un nome solo: tradimento del paese, sabotaggio degli sforzi che tutti
i giorni fanno i tantissimi cittadini Sammarinesi ,che non si riconoscono nel
mondo che certa informazione presenta. Non c’è mai una buona iniziativa, un
successo, un poco di bene nel mare magnum della “Mondezza” che Libertas
racconta??? Concludo consigliando a Cecchetti che la prossima volta, prima di
dare del “fesso” ai Sammarinesi, si guardi allo specchio. Vedrà riflessa
l’immagine più reale dell’autentico ed unico fesso della Repubblica.

(*) Evidentemente il dr. Dughera in questo elenco di notizie da bar ha trascurato l’ultima: non ha saputo ancora dell’ avversione nei confronti
di certi politici
da parte
di Marino Cecchetti, per la richiesta, andata delusa, di farsi nominare  ambasciatore o console.

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