Lettera aperta di Federico Bartoletti su Licenzopoli in Commissione Finanze

Lettera aperta di Federico Bartoletti su Licenzopoli in Commissione Finanze
Credo sia doveroso esprimere delle precisazioni al fine di chiarire le dinamiche intercorse nell’ultima seduta della Commissione Finanze, in quanto sono state scritte delle inesattezze. Ritengo superfluo sottolineare che ogni commento ed opinione è legittimo, ma è necessario che i fatti siano rispettati.
Tengo a ribadire che il dibattito ha espresso forti condivisioni sulle valutazioni evidenziate dall’indagine amministrativa e da ogni altro atto, comprese le sentenze del tribunale cui la Commissione Finanze deve rispetto.  Non è ammissibile confondere le competenze del potere giudiziario o del potere amministrativo con quello esercitato dalle Commissioni Consiliari, parte del Consiglio Grande e Generale. Preciso altresì che la Commissione Consiliare non è una Commissione d’Inchiesta.
In merito alle votazioni degli OdG sottolineo che in questo caso specifico e in generale non sono soggette ad una interpretazione del Presidente, sarà capitato in casi rarissimi comunque mai al sottoscritto e nel caso specifico è sufficiente una rapida lettura dell’art.13 del Regolamento Consigliare per non aver dubbi in merito. Quindi è errato attribuire alla segnalazione di un Consigliere la risultanza di una deliberazione.
La Commissione Consiliare non può deliberare né “COLPI DI SPUGNA”, immagino inteso come una assoluzione,  né il contrario. Nessun ordine del giorno può farlo qualunque sia la volontà dei Consiglieri, mentre tramite l’attività legislativa può modificare ogni procedura, sanzione, requisito, collaborazione, incentivo ecc.ecc.. Proprio sulla concessione delle licenze è stata esaminata nel 2010 una legge che ha normato nuove procedure e l’istituzione del Nucleo Antifrode ai fini di potenziare i controlli esistenti. Questo il reale compito della Commissione Consiliare, non di surrogare o sovrapporsi ad altri poteri dello Stato.
Sinceramente non ho rilevato una indifferenza alla vicenda in Commissione. Altresì segnalo, perché riportato erroneamente, che i Consiglieri di maggioranza erano tutti presenti ed informo che il dibattito è stato molto partecipato concluso con la presentazione di due ordini del giorno, da cui si desume facilmente una partecipazione attiva ed un confronto efficace fra Consiglieri della maggioranza, del PSD e di SU, come spesso succede in Commissione Finanze.
La seduta segreta, deliberata all’unanimità dai membri della Commissione, è doverosa ogni qualvolta ci siano persone fisiche o giuridiche, enti e uffici potenzialmente coinvolti. Non si può considerare il dibattito Consigliare, pari all’articolo di un giornale o al confronto svolto in una qualunque sede pubblica. La trasparenza degli atti non dipende dalle modalità del dibattito, ma dal contenuto degli stessi. Inoltre il percorso di trasparenza non è da confondersi con il “chi sbaglia paga”, in quanto questo principio è valido sempre. Doveva esserlo anche quando era vigente l’anonimato societario, il segreto bancario, ecc. ecc., proprio ciò che ha caratterizzato tanta parte del lavoro compiuto dalla Commissione Finanze in questi due anni.
Constato nel disposto dell’OdG approvato il riconoscere la vicenda come anomala e caratterizzata da problemi rilevanti, le stesse considerazioni espresse in occasione del dibattito in Commissione proprio sulla legge che rivedeva tutta la normativa sulle licenze. In quanto Presidente della Commissione Consiliare non ritengo opportuno esprimermi nel merito della questione per ovvie ragioni, ma non posso accettare certe espressioni di disprezzo nei confronti della Commissione pretendendo da questa l’assumersi ruoli di Giudice ed Amministratore dello Stato che non gli appartengono. Ad ognuno il proprio compito.
Federico Bartoletti
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